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Editoriali

Sì, si muore di Covid, caro Porro

Redazione

Il conduttore accusa l’Iss di fare propaganda sui vaccini. Un ripasso utile

Nicola Porro, vicedirettore del Giornale e conduttore di Mediaset, torna a contestare i dogmi sui vaccini prendendo spunto da un report sui decessi dell’Istituto superiore di sanità, basato sull’analisi di un campione di 671 cartelle cliniche relative alle morti avvenute dal 1° febbraio 2021 fino allo scorso 5 ottobre. In particolare, secondo Porro, “per rafforzare l’utilità dei vaccini all’improvviso si sottolinea che sì, muore pure chi il ciclo l’aveva finito, ma se lo fanno è perché avevano delle comorbidità”. Insomma si accusa l’Iss di tornare a fare arbitrariamente distinzioni tra morti “col” Covid o “per” Covid. Questo ragionamento capzioso non ha però fondatezza.

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Il dover quasi “giustificare” il decesso a causa del Covid di persone che avevano completato il ciclo vaccinale ricorrendo alla distinzione “col” o “per” il Covid avrebbe potuto avere un senso se si stesse parlando di vaccini con una efficacia pari al 100 per cento nel prevenire il rischio di morte. Ma sappiamo da tempo che così non è. E una efficacia, per quanto alta, non si potrà mai tradurre nell’impossibilità di contrarre il virus con esiti fatali.

 

Fatta questa premessa, vediamo cosa riporta l’Iss.

E’ vero che troviamo 1.440 decessi Sars-CoV-2 positivi in persone con ciclo vaccinale completo, ma se contestualizziamo il dato scopriamo che questi rappresentano solo il 3,7 per cento dei 38.096 decessi Sars-CoV-2 positivi del periodo di tempo preso in esame. Basterebbe anche solo questo dato per rendere evidente la debolezza dell’analisi di Porro circa i presunti sforzi dell’Iss per “rafforzare l’utilità dei vaccini”.

Ma andiamo oltre.

Rispetto ai deceduti non vaccinati, quelli con ciclo vaccinale completo avevano un’età media  superiore (85,5 vs 78,3), e un numero medio di patologie osservate significativamente più alto (5 vs 3,9 patologie preesistenti). Inoltre, nella popolazione di vaccinati il decesso avviene più frequentemente come conseguenza di “complicanze extrarespiratorie” e meno per insufficienza respiratoria. I dati sull’efficacia di questi vaccini parlano da soli, e non c’è “col” o “per” che tenga. Con buona pace di Porro.

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