la circolare

Sui test salivari il ministero smonta la retorica di Lega e FdI

Redazione

Meloni e Salvini chiedevano che fossero distribuiti su larga scala e che fossero validi ai fini del green pass. Il ministero della Salute spiega perché non si può. Per il momento si useranno solo a scuola e per le persone fragili 

La richiesta avanzata nelle scorse settimane da Lega e Fratelli d’Italia con tre Ordini del giorno - a prima firma Caretta (FdI), Lollobrigida (FdI) e Cavandoli (Lega) - al decreto Covid per le attività economiche e sociali, approvati alla Camera, sembra sia stata nettamente bocciata dalla circolare pubblicata oggi dal ministero della Salute.

Gli ordini del giorno chiedevano un approfondimento da parte degli organismi tecnico-scientifici, da concludersi entro 60 giorni, al fine di far valere anche i tamponi salivari rapidi per l’ottenimento del green pass. In tempi ben più rapidi la circolare firmata da Gianni Rezza sembra oggi rispondere in maniera molto chiara sul punto: “Sulla base delle evidenze disponibili, non sono al momento raccomandati come alternativa ai tamponi oro/nasofaringei, in quanto non raggiungono i livelli minimi accettabili di sensibilità e specificità”. Discorso diverso va invece fatto per quel che riguarda i tamponi salivari molecolari.

 

Su questo era intervenuta ad inizio settembre la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, appellandosi al governo affinché si impegnasse per estenderne l’utilizzo. Anche in questo caso, però, le richieste di Fratelli d’Italia sembrano destinate a cadere nel vuoto per via di complicazioni che sembra non abbiano tenuto in conto. Oltre al costo ben più alto di questi tamponi, va infatti considerato di un altro fattore ben sottolineato nella circolare del ministero della Salute: “L’impiego dei test salivari molecolari richiede un numero più elevato di passaggi che comportano tempistiche più lunghe per il processamento dei campioni”. Il rischio è quindi quello di sovraccaricare i laboratori regionali di microbiologia che, in aggiunta alle attività ordinarie “verranno impiegati nel monitoraggio della circolazione di Sars-Cov-2 in ambito scolastico”.

 

Da qui la raccomandazione di limitarne l’uso solo per individui (sintomatici o asintomatici) fragili con scarsa capacità di collaborazione (ad esempio anziani in Rsa, disabili, persone con disturbi dello spettro autistico), per i bambini e per campagne mirate di screening nelle scuole e per gli   operatori sanitari e socio-sanitari. Ancora una volta le richieste di Lega e Fratelli d’Italia in tema di contrasto alla pandemia sembrano destinate a schiantarsi contro il muro della realtà.