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Covid, 37809 nuovi casi e 446 decessi. Speranza alle Regioni: "Basta polemiche"

redazione

Oggi i tamponi processati sono oltre 234 mila. Ci sono 749 ricoveri in più in area medica, 124 in terapia intensiva

37809 nuovi casi e 446 decessi 

Secondo il bollettino della Protezione civile sono 37809 i contagi da nuovo coronavirus registrati oggi, a fronte di 234245 tamponi processati. I decessi sono 446. Rispetto a ieri 749 pazienti in più sono stati ricoverati in ospedale in area medica, 124 in terapia intensiva. Il rapporto tra tamponi e positività riscontrate è 16,14 per cento, in lieve crescita rispetto alla giornata di ieri (15,69 per cento).

 

Speranza: "Il virus non può essere terreno di battaglia politica"

Il ministro della Salute Roberto Speranza è intervenuto alla Camera per svolgere "una informativa urgente sui dati e i criteri seguiti per la collocazione delle Regioni nelle aree rossa, arancione e gialla". "I numeri continuano drammaticamente a crescere, i casi in una settimana sono raddoppiati", ha esordito il ministro. "'La salute viene prima di tutto e il Governo ha sempre chiesto attenzione rispetto alla seconda ondata. Senza una limitazione dei movimenti e un rispetto puntuale delle regole di sicurezza la convivenza con il virus rischia di trasformarsi in un clamoroso fallimento.", ha aggiunto. Per poi soffermarsi sulle polemiche che hanno investito la relazione con le regioni finite in zona rossa. "Il virus è in nemico comune, non può trasformarsi in un terreno di scontro politico. Basta polemiche", ha intimato Speranza. Che ha anche ricordato come della cabina di regia che monitora l'andamento del contagio facciano parte anche tre delegati nominati dalla Conferenza delle regioni. Speranza ha anche aggiunto che l'ordinanza del ministero della Salute a corredo dell'ultimo dpcm è "in piena continuità con le precedenti e con l'azione di Governo: c'e' sempre stato un filo comune che è il primato della tutela della salute, il principio di massima precauzione per difendere il Sistema sanitario nazionale e con esso la salute dei nostri cittadini. Non c'e' un'altra strada, la massima precauzione è la via obbligata per arginare la pandemia fino a che non avremo cure efficaci e poi il vaccino". 

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