L’accelerazione dei contagi (ieri sono stati 5.372 con 28 vittime) mette in evidenza alcuni problemi del sistema sanitario. Il sistema ha retto allo stress di primavera, che era concentrato al nord, dove le strutture sono più efficienti, ma ora che l’epicentro sembra spostato al sud rischia di entrare in sofferenza. La cronaca ci dice che mancano infermieri, che a Roma sottoporsi ai test diventa un calvario, che a Napoli si passa la notte in coda in attesa di poterli fare, che nelle regioni meridionali non c’è una sufficiente disponibilità di posti in terapia intensiva. Inoltre alle indicazioni sull’esigenza di vaccinarsi contro l’influenza non corrisponde una disponibilità dei vaccini, che nessuno sa dove e quando saranno reperibili.
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