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Roma Capoccia
L'asse del turismo. Onorato e Rocca dialogano su affitti presenze e prospettive
Guardare all'estero, ma anche "esportare un modello"
"Da gennaio a ottobre abbiamo avuto 19,1 milioni di arrivi", ha detto l'assessore. Non è soltanto l’effetto Giubileo: si pensa anche al traino dei grandi concerti e delle grandi produzioni cinematografiche e in generale a un potenziamento di quella che è a tutti gli effetti un’industria
Roma città del turismo, ma non nel senso della pura autocelebrazione. Piuttosto con uno scambio continuo di idee e progetti a livello internazionale e in dialogo bipartisan tra istituzioni: questa la prospettiva emersa dopo la due giorni di “Stati generali” che hanno visto il settore farsi protagonista, a partire dai dati forniti dall’assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda Alessandro Onorato: “Da gennaio a ottobre abbiamo avuto 19,1 milioni di arrivi, un +3,7 per cento sul 2024, con oltre 10 milioni di stranieri”, ha detto Onorato, “mentre le presenze sono 44,1 milioni, in crescita del 3,18 per cento sull’anno precedente”.
Non è soltanto l’effetto Giubileo: si pensa anche al traino dei grandi concerti e delle grandi produzioni cinematografiche (alla due giorni hanno partecipato anche produttori e distributori cinematografici e televisivi), e in generale a un potenziamento di quella che è a tutti gli effetti un’industria. In questa ottica, Onorato ha ringraziato il presidente di centrodestra della Regione Lazio Francesco Rocca per essere intervenuto sul tema della regolamentazione del settore extra-alberghiero (b&b, case vacanza), augurandosi un’azione in sinergia tra Comune e Regione. Intervenendo nel corso degli Stati generali, infatti, Rocca aveva sottolineato la necessità di stabilire regole certe di fronte “alla crescita della ricettività non tradizionale che, con 41mila strutture presenti sul territorio, ha svuotato l’anima di Roma. Se la libertà di impresa va tutelata, dobbiamo lavorare e correggere quanto accaduto negli ultimi anni: c’è la necessità di difendere il patrimonio culturale e popolare”. Gli Stati generali puntavano anche a mettere a fuoco, da un lato, l’aumento dei posti letto nel settore del lusso, e dall’altra l’offerta popolare per i giovani (come gli ostelli).
Sullo sfondo, l’idea era quella di cancellare dalla facciata metaforica della capitale l’immagine di città “dei grandi eventi persi” (vedi Olimpiadi) e del turismo considerato alla stregua di una “roulette russa”, confrontandosi con la Regione guidata da Rocca anche sul “che cosa può essere il turismo da qui al 2050, capendo che cosa accade nel mondo”, ha detto Onorato, “guardando fuori, attingendo e anche esportando buone pratiche”. Ogni riferimento agli anni della giunta Raggi, con fuga di imprese e capitali, non era forse del tutto casuale.
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