L'intervista

“Impianti, tari ridotta e Ai”. Parla il presidente di Ama

Gianluca De Rosa

Bruno Manzi spiega come la tecnologia sta aiutando l’azienda a migliorare il servizio e promette: “Il carico fiscale si ridurrà”

“Oggi la città è più pulita. Le segnalazioni si sono più che dimezzate rispetto a due anni fa”. Bruno Manzi, presidente di Ama, la municipalizzata della spazzatura capitolina, è molto soddisfatto. Ieri, nel centro direzionale dell’azienda, era in visita il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Voleva scoprire Ucronia, il nuovo sistema digitale di cui la municipalizzata si serve per migliorare le sue performance. “I benefici sull’operatività dell’azienda sono sotto gli occhi di tutti: meno rifiuti intorno ai cassonetti e strade più pulite”, dice.  Ucronia è il gemello digitale della capitale “dove – spiega – vengono rappresentate le strade, le piazze, i negozi, gli ospedali, le zone agricole…da tutti questi luoghi riceviamo i dati in tempo reale dai nostri mezzi, da quelli delle ditte appaltatrici e dalle segnalazioni. In questo modo riusciamo ad avere una rappresentazione complessiva sia sui volumi di presenza nei vari luoghi della città, sia sulle situazioni critiche. Dati che, incrociati a quelli che ci fornisce Ispra sulla produzione dei rifiuti, ci consentono di tarare meglio il servizio, cambiando, se necessario, anche la posizione dei cassonetti. Inoltre, con un prossimo bando europeo, potremmo implementare i sensori che in tempo reale ci danno il livello di riempimento dei singoli cassonetti. La grande rivoluzione di Ucronia è la misurabilità”.

 

Nella sala operativa di Ama ci sono h 24, sette giorni su sette, tre operatori. “Ma la verifica umana – spiega Manzi – non tocca tutte di dati che arrivano al sistema, ma solo gli alert che gli algoritmi forniscono, facilitando il lavoro attraverso l’intelligenza artificiale. Il gemello digitale – aggiunge – è uno degli asset su cui abbiamo investito per migliorare le performance aziendali, ma non è l’unico. Accanto ci sono altri due fattori fondamentali: il personale e i mezzi”. Attualmente Ama conta su 7.567 dipendenti di cui 4.426 addetti alle attività di pulizia e 893.  Nel 2024-2025 ci sono state 545 nuove assunzioni: “Ma – sottolinea il presidente della municipalizzata – senza ampliamento della pianta organica. Il cambio è servito a garantire un turn over che ha diminuito l’età media. Inoltre abbiamo 250 assunti a tempo determinato, necessari per il Giubileo”. Sui mezzi Manzi è ancora più entusiasta: “Nel 2023 abbiamo avuto momenti in cui quasi metà della flotta era indisponibile, adesso abbiamo ben duemila veicoli operativi, l’85 per cento. Anche in questo Ucronia ci è molto utile: ci fornisce i dati puntuali su ogni zona. In questo modo possiamo spostare i veicoli, evitando situazioni nelle quali abbiamo in una parte della città il 90 per cento dei camion funzionanti e in un’altra solo il 60”. I dati Ama sostengono che il gemello digitale abbia consentito di aumentare la disponibilità del parco mezzi del 30 per cento, le operazioni di spazzamento e raccolta foglie del 37 e quelle di sfalcio a bordo strada del 23.

 

Manzi però non nasconde che se la città è oggi un po’ più pulita gran parte del merito riguarda gli sbocchi, e cioè dove portare la spazzatura. “Tra il 2023 e il 2024 – dice – siamo riusciti a definire attraverso contratti pluriennali, che durano fino alla realizzazione del termovalorizzatore e dei nostri nuovi impianti, che ci consentono anche in situazioni di emergenza di sapere dove portare la spazzatura”. E proprio sui nuovi impianti di Ama – due biodigestori per l’organico e due di selezioni multi materiale – che Manzi conta per il futuro. “Saranno pronti entro fine 2026, spero anche prima. Ci consentiranno di ridurre i costi e avere benefici che permetteranno di ridurre la Tari ai cittadini”. Oggi Ama appalta circa il 10 per cento della raccolta dei rifiuti – in particolare con una maxi gara da 100 milioni di euro per le utenze non domestiche – questo a fronte di un numero di dipendenti che, almeno in teoria, dovrebbe dare la possibilità di offrire internamente il servizio, c’entra anche l’assenteismo, da sempre grande problema dell’azienda? “Non parlerei di assenteismo – si difende il presidente – semmai di tasso di assenza. Ci sono limiti di legge per a assenze che sono legittime perché legate, ad esempio, a permessi per la legge 104. In ogni caso è un tema che ha la nostra massima attenzione. Per quanto riguarda gli appalti esterni stiamo valutando di ridurne l’entità: l’obiettivo è riportare dentro all’azienda una parte più consistente del servizio”.

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