(foto di Xavier Coiffic su Unsplash)

roma capoccia

Dalle basiliche al Parlamento, la musica sacra parla all'anima

Mario Leone

Il "Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra" celebra Giovanni Pierluigi da Palestrina e raccoglie fondi per restaurare capolavori, unendo armonia, memoria e futuro dell’Urbe

Sin dal 2002, anno della sua prima edizione, il “Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra” ha come obiettivo esplorare il rapporto fra creazione artistica ed esperienza spirituale. In poche settimane, nelle più importanti basiliche di Roma si alternano orchestre, cori e solisti di grande fama che propongono programmi di musica sacra. Un evento ormai consueto dell’autunno musicale romano, che nel corso degli anni è cresciuto nella quantità dei concerti e nella varietà delle sedi coinvolte.

 

L’Arte salva l’Arte” è il motto della rassegna che raccoglie fondi per il restauro di opere d’arte dell’Urbe. “Da ventitré stagioni è questo il lavoro che la Fondazione Pro Musica e Arte Sacra porta avanti – afferma il presidente Hans-Albert Courtial –: l’unione di due armonie supreme, quella generata dalle vette della musica e quella suscitata dalle forme dell’architettura sacra, incarnate dalle basiliche papali”. Quest’anno, per la prima volta la manifestazione ha avuto un’anteprima nella Sala della Regina della Camera dei deputati, dove si è esibito il coro della Cappella Ludovicea, diretto da Ildebrando Mura, in un programma dedicato a Giovanni Pierluigi da Palestrina in occasione dei cinquecento anni dalla sua nascita. “La speranza è che questa musica divina – dichiara il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli – porti a un’esplosione di armonia nel nome del bene comune”. Un auspicio più che mai attuale nel contesto bellico del nostro tempo, e condiviso nel concerto inaugurale di sabato scorso nella basilica di Santa Maria Maggiore, con protagonisti i Tallis Scholars diretti da Peter Phillips, presenti nella basilica della “Salus Populi Romani” dopo trent’anni di assenza.

 

Ampia partecipazione ha riscosso anche il concerto nella basilica di San Paolo fuori le Mura, con l’Orchestra dell’Arena di Verona impegnata nello “Stabat Mater” di Rossini, diretta da Francesco Ivan Ciampa e la presenza del soprano Eleonora Buratto, artista acclamata in tutto il mondo e di recente impegnata in una produzione di Madama Butterfly di Puccini con i Berliner Philharmoniker diretti da Kirill Petrenko. Tra gli eventi appena conclusi, l’udienza con il Papa Leone, che già si era espresso sulla figura di Palestrina ricordandolo come “uno dei promotori più importanti della musica sacra, per la gloria di Dio e l’edificazione dei fedeli” e ribadendo come la polifonia sia “forma musicale carica di significato, essenziale per la preghiera e la vita cristiana”.

Il Festival prosegue su questi ideali. Nelle prossime settimane sono previsti due concerti nella chiesa di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio: uno, giovedì 20 alle 21 con il Palestrina Choir e il Coro della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”; l’altro, sabato 29 alle 21 con i Wiener Sängerknaben, coro giovanile fra i più prestigiosi al mondo, fondato nel 1498 da Massimiliano I d’Asburgo. L’auspicio è che l’arte non salvi solo l’arte ma anche l’uomo.

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