FOTO Google Creative Commons

roma capoccia

Santa Cecilia nel grande mare wagneriano

Si apre stasera, al Parco della musica, la nuova stagione dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia. Alle 18 le prime note della tempesta che accompagna l’ingresso in scena di Siegmund, intorno alle 23 l’Addio di Wotan. Si replica sabato alle 15 e lunedì ancora alle 18.

Con il  viaggio mitico e incantato nella Tetralogia wagneriana si apre stasera, al Parco della musica, la nuova stagione dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia. Si parte non proprio dall’inizio, ma dalla Valchiria, prima e forse più appassionante giornata dell’Anello del Nibelungo. Capolavoro che è una sfida per tutti: per il direttore musicale dell’Accademia, Daniel Harding, che l’affronta per la prima volta, per l’Orchestra, sollecitata al massimo dalla scrittura wagneriana (per quanto celata, nel tempio di Bayreuth, dallo stesso compositore ), per il regista e lo scenografo, Vincent Huguet e Pierre Yovanovitch, artefici della realizzazione dell’opera in forma scenica in una grande sala da concerto (e ferve l’attesa per capire che cosa di più e di nuovo ci dirà questa produzione per così dire ibrida). Una sfida anche per i cantanti, tutti navigati interpreti wagneriani, e per il pubblico, chiamato a seguire per circa cinque ore, lunghi intervalli compresi, musica ed eventi: alle 18 le prime note della tempesta che accompagna l’ingresso in scena di Siegmund, intorno alle 23 l’Addio di Wotan. Si replica sabato alle 15 e lunedì ancora alle 18.