Roma Capoccia

Gualtieri pride. Il sindaco vuole il bis, ottimista sul traffico. La destra lo boccia (ma con chi?)

Marianna Rizzini

Il sindaco annuncia la ricandidatura puntando su dieci anni per completare la trasformazione di Roma, tra grandi opere e ambizioni da “locomotiva del Paese”, mentre il centrodestra attacca: “Promesse mai mantenute"

 E’ un Gualtieri-pride: il sindaco di Roma si ricandida, come conferma dagli schermi di Skytg24, e lo fa con ambizione, a voce alta, e con un po’ di grandeur che gli arriva dal fatto di guardarsi alle spalle: “All’inizio sembrava una follia aprire così tanti lavori, ma è stata una scommessa che stiamo vincendo”, dice Gualtieri da sindaco e da commissario straordinario che ha visto passare milioni di pellegrini per il Giubileo. La gestione dei flussi ha funzionato ma, dice Gualtieri, “non possiamo sprecare l’occasione” per fare un altro passo. Servono dieci anni, è il punto. E ci sono sul tavolo vari progetti che si chiamano stazione di Piazza Venezia della metro C, il moloch sognato dai romani che devono circumnavigare i lavori, e poi: lo stadio della Roma, il termovalorizzatore di Santa Palomba e il Tevere balneabile. “I primi risultati sono già visibili e tangibili, hanno infranto il mito che a Roma nulla possa cambiare”, ripete il sindaco che, dalle pagine del Tempo, promette di mettere fine al “caos traffico”, mito di ogni romano, e di non far sfigurare la capitale rispetto alla rivale Milano. Vaste programme, epperò Gualtieri punta ancora più in alto per far diventare Roma “la locomotiva del Paese”, al grido di: finora Roma ha perso perché la partita non è stata neanche giocata. Il bicchiere è insomma mezzo pieno: “Oggi gli investitori guardano a Roma come a una città dinamica e innovativa”, dice Gualtieri, “e tutti i dati a partire dagli indicatori economici ci dicono che finalmente la Capitale sta tornando a svolgere il ruolo di locomotiva del paese. Il mio pronostico è che anche a livello internazionale Roma sarà la sorpresa dei prossimi anni”. Fatto sta che il concetto viene capovolto presso un centrodestra operativo sul terreno del contrasto alla visione ottimistica. Non appena il sindaco parla di traffico, infatti, Fratelli d’Italia in versione romana tuona da Facebook: “Strade bloccate e promesse mai mantenute”. E la Lega, con il consigliere Fabrizio Santori, ribadisce: “I romani stanno 100 ore all’anno fermi nel traffico, ma Gualtieri promette miracoli. La locomotiva, dopo quattro anni, non è neanche partita”. Ma chi sfiderà Gualtieri da destra? Chissà. Il mare dell’incertezza ancora copre, infatti, le intenzioni degli interessati. 
 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.