Roma Capoccia

Fare la carta d'identità a Roma e' ancora un problema

Gianluca De Rosa

Ai servizi anagrafici cambiati tre assessori dall’inizio della giunta, ma per avere la Cie con l’iter ordinario servono mesi. Gli open day nei fine settimana, nati per l’emergenza, sono diventati la procedura ordinaria
 

Passano gli assessori, ma non cambiano (almeno del tutto) i problemi. A Roma, ancora oggi, è davvero complicato, seguendo la procedura ordinaria, riuscire a ottenere in poco tempo una carta d’identità elettronica. Sul portale online del Viminale ieri la prima data disponibile per un rinnovo era il 5 novembre. L’unico ufficio in cui era possibile prenotare era quello dell’XI municipio. Poco sarebbe cambiato provando nei giorni precedenti e, molto probabilmente, poco cambierà facendo lo stesso tentativo in quelli successivi.  

Sono lontani i tempi in cui a Palazzo Senatorio, alla tolda di comando Virginia Raggi, si cambiavano assessori come calzini (18 in cinque anni). Con Roberto Gualtieri in Campidoglio è tornata una certa stabilità di governo. Un’ossessione per il sindaco che, nel corso degli anni, per evitare di far la fine di chi lo aveva preceduto, ha quasi sempre tenuto il punto davanti alle richieste più o meno pressanti del suo partito e del resto delle forze di maggioranza che volevano aggiustamenti all’interno della giunta. C’è però una delega che, da quando è iniziata la consiliatura nell’autunno del 2021, ha cambiato per tre volte guida: quella al Personale, al Decentramento amministrativo e ai Servizi anagrafici. All’inizio, a occuparsi di carte d’identità, trasferimenti di residenza, certificati di nascita e quant’altro, c’era Andrea Catarci, dirigente della sinistra romana di Massimiliano Smeriglio. Con un primo rimescolamento però, a ottobre 2024 – proprio per far posto a Smeriglio, entrato come assessore alla Cultura –, Catarci è stato mandato a dirigere l’ufficio di scopo per il Giubileo e il suo posto è andato al dem Giulio Bugarini, sino al giorno prima capo della segreteria del sindaco. Passano pochi mesi, è luglio 2025, e anche Bugarini viene sostituito. Al suo posto è entrato Pino Battaglia, esponente di Area dem, la corrente Pd di Dario Franceschini.  

 

Poco prima di lasciare, l’ormai ex assessore Bugarini fornì nel corso di una commissione capitolina alcuni numeri sulle carte d’identità: il comune emette in media circa mille cie al giorno e a Roma la copertura di cittadini già in possesso della cie è dell’82,5 per cento contro il 78 della media nazionale. Numeri insomma che mostrerebbero un notevole cambio di passo. Il Campidoglio sottolinea due cose: da un lato l’alta copertura di persone che hanno già la carta d’identità elettronica in città che rende meno ampia la domanda, dall’altro la grande capacità del comune di emettere nuove cie ogni giorno. Il primo punto però dimentica chi la cie la deve ancora fare, chi la smarrisce e chi ha bisogno di rinnovarla. Il secondo, invece, mostra come a volte la statistica possa essere ingannevole. Infatti, se i tempi di attesa sono così lunghi e il numero delle disponibilità così esiguo, come si spiega che vengano invece emesse tutte queste cie? La risposta è semplice: sin da quando a guidare l’assessorato c’era Catarci il Campidoglio ha cominciato a fare degli open day nei fine settimana (inizialmente senza prenotazione) per chi ha urgenza di avere un documento d’identità. Il numero di questi open day è progressivamente cresciuto nel tempo, fino ad arrivare a quasi un appuntamento ogni due settimane circa in diversi municipi della città. E’ qui che viene emessa la maggior parte delle cie (dice il Campidoglio circa 27 mila nuove cie al mese). Senz’altro l’iniziativa ha avuto il merito di permettere a chi ha bisogno di fare in fretta di risolvere il problema, dall’altro però, da quando questa procedura straordinaria è diventata la norma, mostra come nell’ordinario i servizi anagrafici, che non si occupano solo di carte d’identità, siano in affanno. Dice Antonio De Santis, consigliere capitolino di Azione e assessore proprio ai Servizi anagrafici negli anni di Virginia Raggi: “Le difficoltà non riguardano soltanto le carte d’identità. Anche nel comparto dello stato civile si moltiplicano le segnalazioni di disservizi, dalle registrazioni ai trasferimenti di documenti, con cittadini costretti a lunghe attese e pratiche spesso rallentate da procedure che dovrebbero essere ordinarie. Non ha certo aiutato il continuo cambio di guida: tre assessori di riferimento in pochi anni hanno indebolito la continuità delle politiche”.

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