Lotta dura alla paura

La mozione calendiana sui parchi e la sinistra unita sul tema (ex tabù) della sicurezza

Marianna Rizzini

Una mozione sulla sicurezza nei parchi — promossa dai consiglieri comunali di Azione Flavia De Gregorio e Antonio De Santis e approvata dalla maggioranza capitolina all’unanimità — e l’avvio di una stagione in cui il tema sicurezza non è più canovaccio da contesa a destra, ma anzi diventa tema su cui la sinistra punta anche al suo interno (nel dicembre scorso, per esempio, si era esposto, con una lettera a questo giornale, l’assessore dem ai Grandi eventi, Turismo, Moda e Sport Alessandro Onorato). E oggi, con l’approvazione della mozione calendiana, il tema sicurezza diventa cruciale anche sul piano dei futuri assetti interni. “Il tema della sicurezza per Azione è dirimente e siamo soddisfatti dell’approvazione della mozione, un fatto politico importante”, dice il segretario romano del partito Alessio D’Amato, già assessore alla Sanità nella giunta Zingaretti. “La sicurezza”, dice D’Amato, “è un fondamentale elemento per costruire i presupposti di un dialogo nuovo con il sindaco Roberto Gualtieri. Sulla sicurezza urbana, a mio avviso, si giocherà la prossima campagna amministrativa e non può essere un tema lasciato alle destre sovraniste né un tema che possa essere affrontato con il buonismo”. Annuncia, D’Amato, per l’autunno, una conferenza programmatica cittadina “dove si farà il punto della situazione”. Non a caso, intanto, i calendiani hanno chiamato questa campagna “parchi sicuri”, anche sulla scia del duplice delitto di villa Pamphili: “Chiediamo uno specifico gruppo della Polizia municipale dedicato alla sicurezza nei parchi della città”, hanno detto De Gregorio e De Santis, presentando la mozione. Si pensa quindi di istituire presìdi permanenti H24, “con particolare attenzione alla videosorveglianza nei punti critici e al potenziamento dell’illuminazione, per migliorare la sicurezza e la vivibilità dei parchi”. La proposta prevede, inoltre, interventi di manutenzione e rigenerazione urbana e la promozione di attività ricreative e culturali nei parchi, in collaborazione con le associazioni locali, e all’istituzione di una cabina di regia per coordinare le diverse componenti istituzionali. Ultimo, ma non ultimo, e in parallelo all’avvio di una campagna di ascolto con scuole, associazioni e gruppi giovanili, l’invito ai cittadini a farsi parte attiva, segnalando situazione critiche di degrado, aree verdi poco illuminate e zone pericolose. “Serve un cambio di approccio: non può esserci giustizia sociale se le persone hanno paura”, dice D’Amato. 


 

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.