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Nuovo mecenatismo?

L'alta moda, Roma, l'indotto

Dopo Maria Grazia Chiuri al Teatro della Cometa, D&G stilisti sbarcano nella Capitale, non più Cenerentola rispetto a Milano. Ma non è solo un fatto di glamour

Marianna Rizzini

Più di diecimila camere d'albergo prenotate in vista dei cinque giorni in cui i due stilisti porteranno i loro abiti in luoghi simbolo della città – e circa 2500 posti di lavoro creati ad hoc

Tutti pazzi per Roma? Il mondo della moda quest’anno punta sulla capitale, tradizionalmente un po’ Cenerentola in questo campo rispetto a Milano, ma in chiave non puramente espositiva e commerciale. Dopo l’azione diretta di mecenatismo culturale di Maria Grazia Chiuri (dopo l’addio a Dior, la stilista ha voluto e curato la riapertura dello storico Teatro la Cometa, chiuso in periodo pandemico e comprato e ristrutturato da Chiuri e famiglia), nei prossimi cinque giorni gli stilisti Dolce&Gabbana, con un progetto di Alta Moda per Roma, e dopo il successo della mostra “Dal cuore alle mani” (prorogata al Palazzo delle Esposizioni fino al 13 agosto), renderanno i loro abiti parte dello scenario artistico e storico della città e dei suoi dintorni, con una sorta di viaggio itinerante in alcuni luoghi simbolo, dai Fori a Castel Sant’Angelo. Un viaggio preparato in un anno di lavoro e in collaborazione con l’assessore ai Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda Alessandro Onorato, impegnato anche, sul lato dem, e con la benedizione del guru pd Goffredo Bettini, nell’operazione “tenda riformista”, con coinvolgimento di sindaci e amministratori locali. L’arrivo dei grandi stilisti a Roma non è però soltanto un amplificatore di glamour. Dal Comune e della Regione (alcune iniziative si svolgeranno fuori Roma) si guarda infatti all’indotto: 10.500 stanze d’albergo già prenotate in vista dell’evento, decine di ospiti internazionali in arrivo, circa 2500 posti di lavoro a tempo creati ad hoc, e numerose aziende locali coinvolte come fornitori. 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.