
pax infranta
Gualtieri si difende dagli attacchi della destra e punta al secondo mandato
Meloniani e leghisti all'attacco del sindaco di Roma. Però ci sono i social, ricordano dal Pd, forti dei diciotto milioni di visualizzazioni su Instagram e dei dieci milioni su TiKTok negli ultimi 90 giorni: “Le parole sono a commento dei fatti. Facciamo vedere cose vere di una città che cambia"
“Vorrei un competitor, sennò mi annoio”: esterno notte, Terme di Caracalla, festa dell’Unità, 8 luglio. È il sindaco Roberto Gualtieri a parlare e soprattutto a rispondere agli attacchi che, negli ultimi giorni, gli sono arrivati da Fratelli d’Italia (Arianna Meloni in testa) e dalla Lega, sulla scorta dei dati pubblicati dal Sole 24 ore sul gradimento dei sindaci. “Se il mio obiettivo fosse stato il gradimento popolare, non avrei aperto 1.300 cantieri”, dice: “E poi abbiamo tanti rilevamenti molto diversi da quelli del Sole24Ore. Per chi è partito dal 27 per cento dei consensi arrivare al 47 per cento, anche fosse realistico, sarebbe comunque un buon risultato. Noi non facciamo la gara con gli altri sindaci perché vogliamo cambiare la città in profondità, anche in quartieri lontani dal centro dove non ci sono l’acqua e le fogne”. A monte dell’autodifesa, c’è stata la pioggia di j’accuse. Uno, due, tre giorni: il primo giorno è partita la sorella della premier, durante “Piazza Italia”, evento di FdI all’Eur, dicendo che a Roma “serve un grande rilancio”, e la veemenza era tale da far pensare all’ipotesi di una sua candidatura in prima persona. Poi è arrivato il commento del deputato di FdI e coordinatore regionale Paolo Trancassini, al grido di “flop” del sindaco. Infine quello dei consiglieri comunali leghisti Fabrizio Santori e Maurizio Politi che, parlando di traffico, hanno definito Gualtieri “inidoneo”.
E però ci sono i social, ricordano dal Pd e ricorda anche Gualtieri in persona, forte dei diciotto milioni di visualizzazioni dei suoi video su Instagram e dei dieci milioni su TiKTok negli ultimi 90 giorni: “Faccio vedere le cose vere”, ha detto il sindaco a Caracalla, “le parole sono a commento dei fatti. Facciamo vedere cose vere di una città che cambia. I commenti positivi sui social rappresentano una gioiosa partecipazione al cambiamento”. Fatto sta che, mentre il sindaco si difende e dichiara di puntare al secondo mandato, la destra rinvigorita nell’attacco ha un problema: evitare di ritrovarsi nel 2027 come nel 2021, e cioè con un candidato debole, l’Enrico Michetti trovato al termine della notte e della lunga sequela di tavoli preliminari. Chi ci sia esattamente nel cappello del centrodestra ancora non si sa. Gualtieri attende il candidato degli avversari: “Se lo scelgano loro, sono osservatore neutrale”. Unica certezza, la rottura della pax tra i poli che pareva regnare a Roma. Illusione ottica o realtà che fosse.