
(foto di Steve Johnson su Unsplash)
Roma Capoccia
Una Silicon Valley per l'AI, ponte tra Europa, Africa e America
Roma ospiterà l’AI Hub per l’Africa: una piattaforma per l’innovazione sostenibile che connette i talenti africani alla Silicon Valley, con arte, tecnologia e sviluppo al centro del Piano Mattei
Sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 29 aprile è stata aperta la call “AI Hub per l’Africa”. Stando alle parole del Ministero, “l’AI Hub for Sustainable Development è una piattaforma collaborativa che accelera la crescita industriale sostenibile in Africa attraverso l’uso responsabile dell’IA. Co-progettato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp) e da partner africani, l’AI Hub concentra il proprio lavoro sul rafforzamento delle fondamenta degli ecosistemi locali di intelligenza artificiale”. Un progetto che si inserisce a pieno titolo nell’ambizioso Piano Mattei che il governo italiano presieduto da Giorgia Meloni ha progettato e messo a terra per, sul versante tecnologico, migliorare l’accesso a dataset altamente performanti, elidere il divario nelle competenze tecniche, superare gli ostacoli al fine di costituire un ecosistema per sviluppare innovazioni ad alto impatto.
La call citata ne diventa l’elemento propulsivo e simbolico, essendo questa di matrice prevalentemente artistica. Le opere risultate vincitrici verranno mostrate in occasione della inaugurazione dell’hub. La città di Roma si trova così proiettata nel cuore di una sfida affascinante, ovvero la produzione di un effetto leva che sappia valorizzare il cospicuo patrimonio inventivo e innovativo africano, traghettandolo tra Europa e Stati Uniti: soft power per l’Italia, innovazione, ricchezza e sviluppo per l’Africa che potrà così valorizzare i propri talenti. Che non sono pochi in tema di sviluppo tecnologico. Negli ultimi anni infatti il Continente africano, dovendo far fronte a sfide impegnative anche solo sul versante delle comunicazioni, delle connessioni, dei collegamenti, ha prodotto delle start-up innovative di assoluta eccellenza: è il caso della ruandese Zipline che utilizza droni per consegnare beni di prima necessità e medicine in aree virtualmente inaccessibili del Paese, o della nigeriana Andela, gigante di aggregazione e di incubazione di talenti informatici, una delle realtà capaci di mutare radicalmente la percezione che il mondo occidentale ha dell’Africa. Alcune delle start-up individuate nell’ambito del progetto sono Birrama Digital Commerce (Etiopia), Kytabu (Kenya), IrWise (Tunisia), InstaDeep (Tunisia). Il Ministro Adolfo Urso già nell’ottobre 2024, nell’ambito dei lavori per il G7 Industria, aveva dato conto del progetto di costituzione di un hub per l’intelligenza artificiale a Roma, con il coinvolgimento delle realtà africane; l’Italia si vuole proporre come aggregatore di queste realtà, introducendole nel mondo occidentale e coadiuvandole nella necessitata raccolta dei finanziamenti.
Si tratta, nei fatti, di un articolato gioco di squadra che, sotto egida Undp, irradia dal Mimit e vede coinvolti ulteriori soggetti, tanto pubblici quanto privati, tra cui diversi giganti americani del Tech: l’obiettivo è consolidare una vasta rete per introdurre le realtà africane anche nel cuore della Silicon Valley. Il primo round concreto si è infatti tradotto nella selezione di start-up africane che sono state fatte partecipare all’evento organizzato da Innovit, avamposto italiano per l’innovazione nel cuore della California, e dalla Presidenza italiana del G7, svoltosi a San Francisco a metà novembre 2024. In quella occasione, le start-up hanno avuto modo di presentare le loro idee alle realtà della Valle del Silicio, per ottenere finanziamenti funzionali alla materiale implementazione e al potenziamento dei loro progetti. I temi a cui l’innovazione è collegata sono, prevedibilmente, istruzione e formazione, energia, salute, agricoltura, acqua e infrastrutture, per determinare positivamente la convergenza tra innovazione tecnologica, sostenibilità e sviluppo economico e sociale. L’inaugurazione del polo capitolino, in senso squisitamente fisico, avverrà, a quanto dichiara il Ministro Urso, tra poche settimane. Dovrebbe vedere la luce presso la sede di Undp, in viale Guido Baccelli, al netto ovviamente di ulteriori considerazioni di ordine tecnico-logistico che potrebbero suggerire scelte integrative per fini, ad esempio, di spazio.