roma capoccia
Ripartono i concerti di Musei in musica, ecco tutte le cose da non perdere
La kermesse sabato ritorna dopo 3 anni a partire dall’appuntamento principale: un concerto voce e piano di Fiorella Mannoia al Mercato di Traiano alle 22.30
Dopo la pandemia la città ricomincia a vivere e torna anche Musei in musica, la kermesse che questo sabato riprende dopo 3 anni: l’ultima volta era andata in scena nel 2019. Arriva dopo il grande successo della Notte dei musei che, a metà di maggio, ha visto circa 70 mila persone coinvolte. Sabato si replica, ma con la musica al centro dell’attenzione, a partire dall’appuntamento principale: un concerto voce e piano di Fiorella Mannoia al Mercato di Traiano alle 22.30. Non si può prenotare: bisogna mettersi in fila e chi prima arriva meglio alloggia. Ma potrebbe esserci anche una sorpresa: un grande cantante o un musicista, ancora non è dato sapere.
Sono oltre un centinaio gli eventi in programma in città nella cinquantina di spazi coinvolti. Non solo musei e gallerie ma pure università, accademie, ambasciate, istituti culturali (anche stranieri). Il tutto dalle 20 alle 2 di notte al costo di 1 euro a spettacolo. Impossibile fare l’elenco degli appuntamenti (qui li trovate tutti), ma qualcuno va segnalato: il folk-rock di The Beat Production alla Centrale Montemartini; lo spettacolo dedicato a Leonard Cohen alla Serra Moresca; la Notte Techno al Museo Carlo Bilotti; il concerto Jazz&Jazz ai Musei Capitolini; la performance Hiroshima Mon Amour al Musei dell’Ara Pacis. Quasi tutto sarà aperto e coinvolto, compreso il Planetario, Palazzo Madama e Montecitorio, dove si esibirà la banda militare dell’esercito. “Sarà una festa per romani e turisti, che potranno godere del patrimonio artistico della città in un orario insolito. Dopo la pandemia le persone hanno voglia di riscoprire la socialità e di vivere eventi insieme”, osserva Miguel Gotor, assessore alla Cultura.
L’idea non è della giunta Gualtieri ma risale appunto a 12 anni fa, quando in Campidoglio c’era Gianni Alemanno, con l’assessore Umberto Croppi. Ma le buone iniziative bisogna saperle portare avanti, cosa che Marino, Raggi e Gualtieri hanno fatto. Dal punto di vista culturale, però, ancora si attende l’idea nuova, il marchio di fabbrica di Gotor, che non potrà essere solo il portare avanti ciò che è avvenuto (con successo) prima. Roma da questo punto di vista, rispetto a Milano, sconta una certa latitanza dei privati, basti vedere il blasone degli sponsor di Bookcity (in scena in questi giorni nel capoluogo lombardo) rispetto alle manifestazioni romane. Ma in città un certo fermento c’è. Bisognerà tentare di dargli una forma.
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