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Sim Salabim! A Roma c'è un avvocato che è… un mago

Gianluca Roselli

Remo Pannain è un legale molto noto in città. Ma ha anche inventato Supermagic, il festival della magia ormai diventato un punto di riferimento italiano e internazionale

Si può essere un bravo avvocato e un eccellente mago? A guardare la vita di Remo Pannain, evidentemente sì. “Qualche anno fa avevo appena vinto un processo in corte d’appello, riuscendo a ribaltare la sentenza di primo grado. Stavo andando via quando il presidente mi ferma e dice: ‘avvocato, tra poco questa corte dovrà affrontare un altro processo impegnativo, mi farebbe il favore di sollevarci un po’ l’animo con qualche suo numero?’. Avevo un mazzo di carte e per dieci minuti ho intrattenuto la corte in un’aula di Tribunale”, racconta Remo Pannain. 

 
Figlio e nipote di penalisti, Pannain (classe 1961, sposato e con due figli) è un avvocato assai noto in città. Tra i suoi clienti, per esempio, ci sono stati Sergio Scarpellini e Guido Bertolaso. Ma nella sua vita c’è sempre stata anche la magia. Anzi, è arrivata prima. “La passione nasce da bambino: facevo piccoli spettacoli davanti ai nonni e ai compagni di scuola. Poi ho studiato e in gioventù sono diventato un mago professionista, ho girato il mondo facendo spettacoli. Quando poi, dopo la laurea, mi apprestavo a fare l’esame da procuratore, dissi a mio padre: se non lo passo alla prima botta, me ne vado un anno in America a fare il mago. Lo passai, e iniziai a fare l’avvocato”, narra Pannain. Che però non ha smesso di fare il prestigiatore, continuando a esibirsi per gli amici, per beneficenza e ai convegni di avvocati. Nel 2003 gli viene un’idea. “Avevo appena finito una serie di serate di grande successo in un piccolo teatro di Testaccio e con alcuni amici ci siamo detti: perché non facciamo a Roma una grande manifestazione annuale sulla magia?”. E così è nato Supermagic, il festival della magia ormai diventato un punto di riferimento italiano e internazionale. Prima allo Spazio Zero a Testaccio, poi al Teatro Vittoria, per approdare infine al Teatro Olimpico, dove va in scena da diversi anni. Nel 2021, a causa del Covid, la manifestazione è saltata, ma in compenso lo scorso week end si è tenuto Supermagic Estate nello splendido scenario del Teatro Romano di Ostia Antica: tre giorni di spettacoli con 6 maghi, tra cui lo stesso Pannain. 

 
Come si diventa maghi? “Ci vuole passione, ma poi bisogna allenarsi, sacrificarsi e studiare. In questo modo si può diventare buoni prestigiatori. Ma per diventare grandi ci vuole il talento, che però va sempre allenato”. Libri da consigliare a un aspirante mago? “Il trucco c’è ma non si vede, dell’ammiraglio Carlo Rossetti, ormai quasi introvabile; Lezioni di arte magica di Vinicio Raimondi; Trattato di tecnica cartomagica di Lamberto Desideri. Purtroppo i giovani d’oggi preferiscono guardare video e tutorial su Youtube. Che possono essere d’aiuto, ma i testi scritti restano centrali”. Basta questo? “No, bisogna avere la fortuna di incontrare un grande maestro. Il mio è stato il professor Giampaolo Zelli, primario di chirurgia geriatrica alla Sapienza. Poi lo sono stati anche Toni Binarelli, Franco Contigliozzi, Lamberto Desideri, tutte persone che non ci sono più. I trucchi si possono apprendere dai libri, i segreti solo dai grandi maestri”. Chi è stato il più grande mago italiano? “Silvan, senza ombra di dubbio. Lui è il grande mago, gli altri sono prestigiatori. Fa ancora spettacoli e sul palco la sua età non si vede per niente. Molto bravo nel suo genere è Arturo Brachetti, artista completo”. 

   
Pannain all’opera, comunque, è notevole, con numeri e trucchi da lasciare a bocca aperta gli spettatori, come quello del mazzo di carte nel palloncino. E’ più difficile vincere una causa in tribunale o fare un grande numero di magia? “La differenza è che l’esibizione magica la puoi provare decine di volte perfezionandola nel tempo, mentre il processo è unico, te la giochi una sola volta e non puoi tornare indietro”. Nessun rimpianto per non aver fatto solamente il mago? “No, perché io amo il diritto. E sono contento di essere riuscito nella mia vita a seguire le mie due grandi passioni”. 

  
L’arte magica ha diverse specializzazioni: manipolazione, prestidigitazione, grande illusionismo, mentalismo, cartomagia, micromagia, eccetera. “Supermagic non è solo un evento annuale ma anche un sito con dentro molte cose, tra cui un’accademia di magia con diverse tipologie di corsi. Ma ci si possono trovare anche maghi per feste ed eventi privati”. In città ci sono club con spettacoli di magia? “Purtroppo no e questa potrebbe essere la prossima idea: aprire un piccolo club dove andare la sera, quando si ha voglia di un pizzico di magia. Che nella vita non fa mai male...”.  
 

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