(Lapresse)

Roma Capoccia

Roma è una città piena di tronchi mozzati

Gianluca De Rosa

Prima si abbatte un albero poi si fanno le domande. Roma tipo Texas: desertica

Il tempo che passa e, soprattutto, il terribile insetto chiamato Cocciniglia tartarugata. Per i pini di Roma è un periodo durissimo. Negli ultimi anni sono stati tantissimi gli abbattimenti di questi alberi ormai arrivati a fine vita o colpiti mortalmente dall’insetto che si nutre della loro linfa e che secondo le ultime stime avrebbe infestato oltre l’80 per cento dei oltre 51mila pini della Capitale. Abbattimenti necessari, dunque, per evitare, come continua ad accadere troppo spesso, che con il maltempo i pini precipitino in mezzo alla strada danneggiando le auto in sosta o peggio colpendo chi si trova a passare. “Sono tutti alberi già morti, non vengono toccati quelli ancora vivi anche se malati”, ci assicura il presidente della commissione capitolina Ambiente Daniele Diaco.


I pini, però, di Roma sono un simbolo. E così ogni volta che viene effettuato un nuovo abbattimento, regolarmente riparte la protesta. Fai, Italia nostra e comitati di quartiere. Ieri si è aggiunta anche Azione di Carlo Calenda. A denunciare una serie di abbattimenti sospetti è stata la referente romana del partito Elisabetta Natili. “Continuano le potature selvagge, gli abbattimenti massivi e a sorpresa di pini: dopo Villa Ada, ieri è stata la volta di Villa Glori dove nel pomeriggio le motoseghe hanno abbattuto decine di pini”. Il timore è che alcuni dei pini abbattuti non fossero già morti. “Serve trasparenza - dice Natili - perché non c’era alcun avviso per le operazioni in corso? Davvero tutti questi alberi non si potevano curare? Perché manca un catalogo delle alberature con localizzazione, tipologia e stato di salute in modo da rendere possibile una corretta gestione del verde?”.

 

Alcune risposte verranno fornite lunedì in commissione Ambiente. Intanto anche nei condomini e nelle ville private della Capitale sono cominciati gli abbattimenti, segno di come la Cocciniglia, arrivata nella capitale nel 2018 e rapidamente diffusa ovunque, stia colpendo ferocemente. Solo negli ultimi due giorni sono più di venti le richieste giunte da privati al dipartimento Ambiente per l’abbattimento degli alberi (richieste che sono obbligatorie solo in caso di vincolo paesaggistico). Il Comune intanto è corso ai ripari stanziando 350mila euro. Dal 12 marzo il ministero della Salute ha autorizzato all’utilizzo degli insetticidi. Il più efficace, l’abamectina, stando alle promesse dell’assessore al Verde del comune Laura Fiorini sarà usato sul 50 per cento dei pini malati a partire dal 1 maggio. 

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