Roma Capoccia

Nel Natale-non Natale, Raggi paragona le sorti di Roma a quelle di Spelacchio

Tra le vie del centro piovose e poco popolate, sotto la pioggia che fa sparire la banchina che faceva sentire i romani in semi-coprifuoco un po' londinesi e un po' parigini

Marianna Rizzini

La metafora del sindaco e la difficoltà di consolazione per il cittadino. Piazza Navona, la fontana, le luci, i gruppi Facebook, la rissa al Pincio appena lodato per ordine e pulizia, il papa con l'ombrello in Piazza di Spagna, le serrande abbassate e la morìa di popcorn e caldarroste. "La città prima derisa che diventa bella" (ma nello straniamento delle festività con Covid)

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.