
Odo romani far festa
Amletismi vipparoli
Una volta era Capodanno a Cortina, ora la domanda più gettonata è: dove passerai il lockdown?
Roma prima di una chiusura più o meno definitiva tra tamponi, negatività, positività e domande organizzative (“dove passerai il lockdown?”) mai sentite neanche per Capodanno, dpcm “once a week” e fine settimana in fuga nelle seconde case, poco importa se a Sgurcola Marsicana o a Capalbio. Tra presentazioni di libri online (“Una giornata”, l’ultimo di Alain Elkann per Bompiani), c’è anche chi si sposa (Andrea Formilli Fendi con Antonella Rodriguez), ma le incertezze sono tante. A stento, ma citando Gore Vidal in “Roma” di Fellini, si cerca di capire se questo sia “il posto migliore per vedere se arriva la fine del mondo”.
A Campo de’ Fiori, una scritta su un grande cartello davanti la statua di Giordano Bruno ci ricorda, semmai non ce ne fossimo accorti, che “Viviamo in tempi brutti” e che “Non possiamo più vedere la bellezza”. Poco prima della chiusura, ne vediamo tanta al Palazzo delle Esposizioni alla preview della Quadriennale d’Arte 2020 intitolata “Fuori”, una mostra transgenerazionale e multidisciplinare curata da Stefano Collicelli Cagol e Sara Cosulich, la più elegante della serata in abito total black di Gucci, realizzato per lei da Alessandro Michele. Il creativo anticipa Halloween presentandosi con un cappotto a quadri rossi e bianchi e un paio di ciabatte che ci fanno venire subito nostalgia di Helsinki. Con la mascherina poi, è irriconoscibile come la maggior parte dei presenti: il presidente Umberto Croppi, Vittorio Sgarbi, Luca Scarlini, Danilo Eccher, la collezionista Erminia Di Biase e Pepi Marchetti Franchi.
Con lei vediamo poi la mostra dedicata a Katharina Grosse alla Gagosian che dirige. Si intitola “Separatrix” e allude a una grandezza artistica e concettuale difficile da negare, l’esatto contrario che abbiamo provato nel guardare la foto di Proietti voluta dalla Raggi sul Colosseo: era così difficile metterne una più grande?