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L'Angelo Mai tornerà a essere una scuola

Nathalie Naim

Progetti e atti amministrativi devono solo essere firmati dai dirigenti del dipartimento Lavori Pubblici del Comune e approvati dalla Ragioneria entro il 20 dicembre

Forza ci siamo quasi! Quel bell’edificio storico nel cuore di Monti che si chiama Angelo Mai, quello che le famiglie aspettano da anni per i loro bambini sparsi in varie sedi non idonee, quello permutato dal Comune al Demanio nel 2004 con il palazzo nobiliare di Via Giulia 72 per “sopperire ad esigenze scolastiche”, sta per diventare una scuola. La corsa contro il tempo per predisporre il progetto e gli atti amministrativi per la gara d’appalto, per effettuare l’ultimo lotto di lavori che erano stati fermati nel 2013 dal Patto di Stabilità e sbloccati quest’anno, è partita a luglio.

 

E ora è quasi tutto pronto.

 

Progetti e atti amministrativi devono solo essere firmati dai dirigenti del dipartimento Lavori Pubblici del Comune e approvati dalla Ragioneria entro il 20 dicembre. Secondo le nuove leggi sul bilancio, i fondi, in questo caso quasi 5 milioni di euro, vengono persi se non si rispetta il termine, ormai imminente. A questo scopo oggi, con il cuore in gola, d’accordo con l’assessore del municipio alla scuola Giovanni Figà Talamanca, ho riconvocato la commissione Bilancio su questo tema. Sono venuti a rendicontarci gli Uffici dell’edilizia scolastica del Dipartimento e la Direttrice Tecnica del Municipio I, Chiara Cuccaro, che ha seguito con grande passione dall’inizio nel 2005 questi lavori e continua a farlo partecipando a un apposito gruppo di lavoro. Ci hanno mostrato gli atti approvati dalla soprintendenza, con i criteri di qualità a cui devono rispondere le ditte per vincere la gara. Ad esempio prevedono che vi siano esperti in storia dell’arte per le parti affrescate, che gli infissi in legno siano rifiniti per garantire il risparmio energetico, che si prendano accorgimenti tali per evitare il passaggio di macchinari e operai negli edifici adiacenti.

 

Continueremo a seguire questo sogno, che pareva infranto, passo passo, di una scuola che ridiventa cuore pulsante della vita di un antico rione che non vuole consegnarsi solo al turismo di massa e alla movida notturna.

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