Fascisti in fiera
I centri sociali hanno scaricato un carro di letame fumante all’angolo della strada, in via Gattamelata, a due passi dal Mico, il Centro Congressi Fiera dove ieri alle 18 è iniziata la grande kermesse dei partiti che a Strasburgo formano il gruppo Europe of nations and freedom (Enf). Marziani a Milano. Non c’è l’Ukip di Nigel Farage,ma ci sono, oltre al Front National di Marine Le Pen e alla Lega padrona di casa, gli heideriani del Fpo, gli autonomisti fiamminghi, il Partito della libertà olandese di Geert Wilders, la Nuova Destra polacca e pure Romania unita. “Nazisti rossi fuori, persone per bene dentro! Tutto esaurito”, ha gongolato su Facebook Matteo Salvini.
Smog a parte, il clima con cui la città ha accolto gli ospiti è il consueto mix di massimalismo becero e di paludata retorica antifascista. Già nei giorni scorsi la sede della Lega s’è beccata secchiate di vernice rossa e altre carinerie. Ieri la polizia ha dovuto istituire una sorta di zona rossa intorno al Mico, per evitare guai con il concentramento antagonista promosso al grido di “Milano meticcia antifascista e antirazzista” contro “fascisti, razzisti e sessisti”. Oggi c’è la mobilitazione studentesca con corteo. Perché è una grave minaccia, che gente così si ritrovi a raccontarsela in un centro congressi. Domenica scorsa, presidi e speakeraggi avevano fatto da contorno a un altro evento politicamente molto scorretto, un convegno promosso dal partito pan-europeo Alliance for peace and freedom (si va da Forza Nuova ad Alba dorata) che però non proponeva di bruciare gli ebrei o stuprare le donne in piazza, ma aveva per titolo “Siria, la guerra al terrore”. C’erano anche noti estremisti come l’ex ministro centrista Mario Mauro o il reporter di guerra Gian Micalessin. Minacciosi.
L’antifascismo militante milanese non è una cosa nuova, ma si cala qui in un clima preelettorale che induce il ceto politico di sinistra ad andarci cauto, nonostante le grida allarmate dell’Associazione partigiani. Un appello dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre, in occasione del convegno sulla Siria – “Chissà se il sindaco e i candidati alle primarie del centrosinistra, tra cui il vicesindaco, se ne accorgeranno. Ci auguriamo che chi ha il compito di vietare manifestazioni e raduni di partiti che richiamandosi al fascismo e all’antisemitismo sono palesemente fuorilegge, ci sia una sensibilità” – è caduto nel vuoto. E dire che Pisapia, l’estate scorsa si era molto speso per vietare un raduno di CasaPound. Ieri ha preferito brindare alla candidatura di Francesca Balzani. Ci sono le primarie, per infilarsi nell’antifascismo militante c’è sempre tempo.
Mentre la concitazione mediatica “anti” Beppe Sala si affida tutta ai misteri ancora irrisolti del bilancio di Expo (animata audizione in comune lunedì scorso) e su presunti favori ad architetti e notai, l’Altra Economia ci ha fatto sapere che a fine 2015, ancora in carica come commissario unico di Expo, Sala “ha dato vita a una società di consulenza cui fa parte anche il ‘numero due’ di Expo 2015 spa, Pietro Galli, con due altri soci. Sala vi partecipa con 10 mila euro. La Finalter spa ha “contatti tra la ‘galassia’ di Expo 2015” e avrà per oggetto sociale “i servizi di consulenza di azienda”. Niente di male. Sala ha risposto alla rivista che “il fatto che io porterò o meno la mia opera professionale a Finalter dipenderà, ovviamente, dall’evoluzione della mia candidatura a Sindaco di Milano”.
Lunga vita a Franco Cerri, che oggi compie novant’anni e festeggia in concerto, manco a dirlo, con la sua chitarra: una delle più belle del jazz, non solo italiano. Ha suonato con i grandi, da Gerry Mulligan a Chet Baker, è stato un protagonista schivo in una lunga stagione jazzistica e creativa (ha fatto anche la pubblicità) che ha avuto come capitale Milano (ma oggi dice che il miglior jazz si ascolta a Roma). Insegna ancora ai Civici corsi di Jazz, lui autodidatta della musica, a una trentina di adoranti studenti. Gira in metropolitana, saluta tutti, virtuoso dell’ironia. Al teatro Dal Verme, stasera, ore 21. Ingresso libero, se c’è posto.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
Fare esercizio fisico va bene, ma non allenatevi troppo
