pulci di notte
Molotov inventa la bomba e Rosa Parks ringiovanisce
Cacciatori di teste e vent'anni di storia scomparsi. Le notti insonni di Lorenzetto a far le pulci ai giornali
- Molotov. Anteprima cita “cose che portano il nome dei loro inventori”, estrapolate da un articolo di Anna Maria Testa apparso su Internazionale. Fra queste, “la besciamella (Louis de Béchamel), il Gra o Grande raccordo anulare (Eugenio Gra, ingegnere dell’Anas), la bomba molotov (Vjačeslav Michajlovič Molotov)”. Assurdo. Lo stretto collaboratore di Stalin, che nel 1939 stipulò il discusso accordo di non aggressione con la Germania nazista (il patto Molotov-Ribbentrop, appunto), non inventò alcunché. Furono i finlandesi, privi di armamenti, a utilizzare per primi le rudimentali bottiglie incendiarie contro i carri armati sovietici durante la Guerra d’inverno (1939-1940) tra Finlandia e Unione Sovietica, battezzandole con il nome dell’odiato ministro degli Esteri dell’Urss. [18 ottobre 2025]
- Storia. Incipit di Maria Luisa Agnese nella sua rubrica Ritratti sul settimanale 7: “Ci vuole talento per capire quando la storia è pronta per il cambiamento. Lei, Rosa Parks, quel giorno di 50 anni fa, il 10 dicembre 1955, quel talento lo ha avuto. E ha cambiato il corso della storia”. Agnese non è da meno: ha cancellato 20 anni di storia. [17 ottobre 2025]
- Dubitare. Lorenzo Cremonesi sul Corriere della Sera intervista Katarina Mathernova, ambasciatrice dell’Ue in Ucraina, facendole pronunciare la seguente frase sgrammaticata: “Non dubito questi dati. Ma, come ricordo spesso, le cifre da sole dicono poco, se non sono paragonate a quello che avveniva prima”. Il verbo intransitivo dubitare può avere quattro significati: 1) trovarsi in una situazione psicologica di incertezza, non sapere se credere o non credere; 2) mettere in discussione dati, convinzioni o principi fondamentali; 3) non essere sicuro, diffidare; 4) temere. Ma in tutti e quattro i casi è seguito dalla preposizione di (o, talvolta, da su oppure che), come attesta Lo Zingarelli 2026, e non può avere valore transitivo. Quindi: “Non dubito di questi dati”. [10 settembre 2025]
- Apicali. Da Rai News: “Secondo l’altra avvocata dello Stato Maria Chiara Ghia, è la responsabilità dei vertici apicali di allora di Aspi”. Giusto per distinguere i vertici all’apice da quelli sul fondo. [20 ottobre 2025]
- Clitico. Riferendosi all’ex premier Mario Monti, il direttore della Verità, Maurizio Belpietro, conclude così l’editoriale di prima pagina: “Sarà per questo che, dopo averlo visto all’opera e dopo averne ascoltato le sue proposte, gli italiani guardano con simpatia Giorgia Meloni? Comincio a sospettarlo”. Errore di ridondanza pronominale. La particella “ne” in “averne ascoltato” è un pronome clitico, che significa già “di lui”. Aggiungere “le sue” ripete due volte lo stesso referente. Quello di Belpietro è un pleonasmo non ammesso nell’italiano standard. Le forme corrette erano due: “Dopo averne ascoltato le proposte” oppure “Dopo aver ascoltato le sue proposte”. [29 agosto 2025]
- Americanate. Incipit di Alberto Simoni, corrispondente da Washington della Stampa: “La madre di Tyler Robinson lavora come assistente sociale, la sua pagina Facebook da qualche ora è chiusa, ma prima che si oscurasse è stata scandagliata alla ricerca di immagini e riferimenti al figlio 22enne, accusato di aver sparato e ucciso a Charlie Kirk”. Deve trattarsi di un calco del detto napoletano “Ogni scarrafone è bello a mamma soja”. Qualche capoverso più avanti: “Tyler aveva la fedina penale pulita, non ci sono riferimenti parti Stati più permissivi – è tutt’altro che insolito andare a caccia o imparare a sparare”. Tutto chiaro. [13 settembre 2025]
- Cacciatori. Per il nuovo vertice di Mediobanca, “al lavoro c’è la società di head hung Korn Ferry che avvierà i sondaggi per compilare la lista di candidati per il cda”, fa sapere Daniela Polizzi sul Corriere della Sera. Head hung? A noi risulta che Korn Ferry sia una headhunting company, cioè una società di ricerca del personale, “cacciatori di teste” in gergo. [19 settembre 2025]
- San Frediano. Titolo dal sito del Gambero Rosso: “L’osteria di quartiere che sta riportando la socialità nel cuore di Firenze facendo incontrare gli sconosciuti”. Sommario: “A San Floriano c’è un’osteria che ogni martedì trasforma gli estranei in una comunità”. Veri conoscitori del territorio. L’osteria in questione si trova nel popolare quartiere di San Frediano, che dovrebbe essere ben noto perché Vasco Pratolini vi dedicò il romanzo Le ragazze di San Frediano e Valerio Zurlini il film omonimo. [19 settembre 2025]
- Scontro. Francesco Battistini sul Corriere della Sera: “E lo scontro violento di domenica nel consiglio di gabinetto, l’ha portato sull’orlo delle dimissioni”. Complimenti per la virgola fra soggetto e predicato verbale. [3 settembre 2025]
- Severino. Sull’Arena, Stefano Lorenzetto intervista Davide Coltri, operatore umanitario di varie Ong che dal 2011 ha vissuto in 13 Paesi, il quale racconta che s’iscrisse all’Università Ca’ Foscari a Venezia perché voleva studiare filosofia con Emanuele Severino: “Ma le sue teorie furono scomunicate dalla Congregazione per la dottrina della fede e perse il posto”. Lorenzetto avrebbe dovuto correggere la sfasatura temporale dell’intervistato. Il professor Severino insegnava filosofia teoretica alla Cattolica di Milano quando l’ex Sant’Uffizio, nel 1969, sancì che il suo pensiero era inconciliabile con quello della Chiesa. Ed è per questo che fu costretto a trasferirsi nell’ateneo veneziano, dove non perse il posto bensì lo trovò. [12 ottobre 2025]
- Raccontabile. Maurizio Dianese, giornalista del Gazzettino, si accinge a pubblicare per Feltrinelli un libro sul criminale Felice Maniero, intitolato Come me nessuno mai. Con Pierfrancesco Carcassi ricostruisce sul Corriere del Veneto: “È un genio del crimine, ha fatto ammazzare in un anno le persone che Vallanzasca ha fatto in una vita”, quasi che il bandito della Comasina fosse un procreatore seriale. “Capisco il fascino, ma ha sulla coscienza una trentina di omicidi, migliaia di rapine. Va trattato da bandito. Faceva molta paura, comandava lui. Era una bestia, di una cattiveria non raccontabile”. Infatti Dianese ci ha scritto un libro. [23 settembre 2025]