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pulci di notte

Sanzioni impossibili e sedute spiritiche per Leone XI

Stefano Lorenzetto

Tra profondità. concordanza. Le notti insonni di Lorenzetto a far le pulci ai giornali

  • Sanzioni. “Elkann, a detta della Procura, grazie all’accordo con il Fisco e quei 183 milioni di euro pagati (a fronte di una ‘massa ereditaria’ di un milione di euro sottratta a tassazione), ha risarcito il danno causato”, riferisce Andrea Monticone sul sito del quotidiano Torino Cronaca. Acclarato che dicesi “massa ereditaria” il complesso del patrimonio di un defunto (Gianni Agnelli, nel caso di specie), è impossibile, in senso giuridico, l’applicazione di una sanzione di 183 milioni su un’evasione di 1 milione. In Italia le sanzioni tributarie sono proporzionali all’imposta evasa. Se non viene presentata la dichiarazione di successione entro i termini (12 mesi dalla morte), si applica una penale che varia dal 120 al 240 per cento dell’imposta dovuta. Se vengono omessi beni o si dichiarano valori inferiori, la sanzione va dal 90 al 180 per cento della maggiore imposta accertata. Non esiste alcun meccanismo che moltiplichi l’ammenda fino a 183 volte l’importo evaso. (E infatti il conto della Procura di Torino sugli importi nascosti al fisco è ben diverso: una “massa ereditaria” pari a circa 1 miliardo di euro “non sottoposta a tassazione” e redditi “non dichiarati” per altri 248,5 milioni di euro, il tutto riferibile a Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato). [9 settembre 2025]

 

  • Leone XI. Finale dell’ultima risposta di Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, intervistato da Giacomo Galeazzi, vaticanista della Stampa: “Tra il 26 e il 28 ottobre, i leader religiosi si raduneranno a Roma e interverrà Leone XI, nello spirito di Assisi”. L’intervento sarà preceduto da una seduta spiritica per evocare papa Alessandro de’ Medici, morto 420 anni fa dopo appena 26 giorni di regno. [22 settembre 2025]

 

  • Custodi. In risposta a una lettera di Cesare Parodi, segretario dell’Associazione nazionale magistrati, Maurizio Belpietro, direttore di Panorama, controbatte: “Osservando le fotografie di molti suoi colleghi, che sulle scale dei tribunali sventolavano la Costituzione (come se solo giudici e magistrati ne siano i custodi e gli unici a poterla rappresentare e difendere), segnalavo che, in fondo, si trattava di una minoranza”. Poiché Belpietro non crede che solo le toghe possano essere custodi della Costituzione, avrebbe dovuto usare il verbo “fossero”, non “siano”. Infatti, “fossero” si adatta a un’ipotesi irreale, con valore controfattuale. [10 settembre 2025]

 

  • Terra. “Mettere a terra” è una delle più stucchevoli locuzioni inventate negli ultimi tempi, ma Paolo Ottolina, sul Corriere della Sera, riesce a perfezionarla in senso negativo: “Per Altman, Sora è un altro tentativo di mettere a terra gli oltre 700 milioni di utenti di ChatGpt e di ampliare la potenziale base di ricavi”. Che Sam Altman voglia mandare al tappeto tutti i suoi clienti? [2 ottobre 2025]

 

  • Piedi. Didascalia dal sito della Stampa: “Marciapiedi che sfrecciano sotto i portici: una delle violazioni quotidiane”. Come quelle che si verificano quotidianamente nei giornali fatti con i piedi. (La foto raffigura due adolescenti che sfrecciano in monopattino sotto i portici). [9 settembre 2025]

 

  • Al-sisi. Tommaso Cerno, direttore del Tempo, ama i giochi di parole al punto da collocare la scritta “Cernobyl” accanto alla propria fotina che correda i suoi brevi ed efficaci editoriali. Così ha escogitato un gustoso “san Francesco di Al-sisi”, che però nel titolo diventa “L’Italia di San Francesco di Al-Sisi”, con uno scambio di minuscole e maiuscole che sciupa il gioco di parole. Cerno descrive il Poverello di Assisi come “il primo italiano che torna patrono dopo 50 anni”, alludendo al ripristino della festività del 4 ottobre, soppressa nel 1977. Oltre a essere surreale, la frase è anche sbagliata giacché, ovviamente, il santo non ha mai smesso di essere il patrono primario d’Italia da quando il 18 giugno 1939 questo titolo venne conferito a lui e a santa Caterina da Siena per decisione di Pio XII. [2 ottobre 2025]

 

  • Non. Nel suo editoriale di prima pagina, Mario Sechi, direttore di Libero, paragona Giorgio Armani a Coco Chanel, “che fu un uragano di creatività, di relazioni (amorose e non)”. Aridaje! L’avverbio negativo olofrastico – così chiamato perché, da solo, costituisce un’intera frase – è soltanto no, motivo per cui Elio Vittorini intitolò Uomini e no il suo romanzo edito da Bompiani e Flavia Gasperetti il saggio Madri e no (Marsilio). Sechi doveva scrivere: “Amorose e no”. [5 settembre 2025]

 

  • Oltre. Guido Olimpio sul Corriere della Sera: “Lo stato maggiore israeliano ritiene che le Brigate Ezzedine al Qassam abbiano perso oltre la gran parte dei battaglioni”. “La gran parte dei battaglioni” era troppo poco? Questa locuzione significa già “la maggioranza, la quota prevalente”. Senza bisogno di “oltre”. [17 settembre 2025]

 

  • Profondità. Titolo dalla Verità: “Terna dà il via al Tyrrhenian Link, il cavo sottomarino Sicilia-Sardegna”. Sommario: “Avviata la posa con Nexans. L’opera da 2.150 metri ad alta tensione è da primato”. Perbacco, non sapevamo che la distanza nautica in linea d’aria fra Trapani e Capo Carbonara, in Sardegna, si fosse ridotta da 285 chilometri ad appena 2,15. Ma basta leggere l’articolo, cosa che i titolisti spesso fanno distrattamente, per scoprire che “l’opera raggiungerà una profondità record di circa 2.150 metri sotto il livello del mare”. Che sarà mai? Hanno solo scambiato la distanza fra le isole con quella tra la superficie del Tirreno e il suo fondale. [17 settembre 2025]

 

  • Concordanza. Rinaldo Frignani sul Corriere della Sera: “Una pagina aperta da anni che nessuna lamentela, esposto, denuncia era riuscito a far oscurare”. Complimenti per la concordanza. [28 agosto 2025]