Mussolini a Biarritz (Topical Press Agency/Getty Images) 

pulci di notte

Mussolini pazientò per 40 anni, anzi 20

Stefano Lorenzetto

Di alcol e convivenze. Le notti insonni di Lorenzetto a far le pulci ai giornali

  • Adua. Incipit dell’articolo di Marco Patricelli dedicato ai 90 anni della Guerra d’Etiopia, sulla prima pagina di Libero: “Fuori dal tempo ma ben dentro la storia. Il 3 ottobre 1935 Mussolini annunciava che l’Italia aveva pazientato venti anni dal disastro di Adua e quella fascista adesso era pronta a lavare quell’onta”. Il Duce disse che con l’Etiopia avevamo pazientato 40 anni, Patricelli solo 20. (La battaglia di Adua, in cui gli abissini sconfissero le truppe del generale Oreste Baratieri, fu combattuta il 1° marzo 1896). [1° ottobre 2025]

 

  • Province. Titolo dalla copertina del Tg3 delle ore 19: “Nubifragi e temperature a picco / Donna dispersa nell’agrigentino”. Sbagliato. La grammatica italiana prescrive che i nomi derivati da un luogo geografico, per indicare un determinato territorio (in questo caso provinciale), vadano scritti con l’iniziale maiuscola: l’Agrigentino, il Milanese, il Veneziano. [2 ottobre 2025]

 

  • Darwin. Nelle pagine culturali della Repubblica, in un’intervista con David Quammen, autore del saggio Spillover sull’evoluzione delle pandemie, Raffaella De Santis gli fa dire che Charles Darwin fu frenato dall’“uscita del libro Vestiges of the Natural History of Creation, un bestseller all’epoca, pubblicato nel 1944 in forma anonima”. Considerata quale fu l’epoca di Darwin (1809-1882), il libro in questione non può che essere uscito nel 1844. [29 settembre 2025]

 

  • Virgola. Dall’editoriale di prima pagina del direttore di Libero, Mario Sechi: “L’ideologia, il linguaggio, le strategie, il coordinamento, gli obiettivi, sono l’arsenale di un movimento che nasce dal seme dell’Intifada globale”. Complimenti per la virgola dopo “obiettivi”, che separa il soggetto dal verbo. [24 settembre 2025]

 

  • Pediatria. Maurizio Belpietro, direttore della Verità, nell’editoriale di prima pagina: “E nemmeno sapesse che lo specialista di pediatria preventiva di Pisa avesse scritto un libro sul coronavirus”. C’è un tipo di pediatria preventiva che viene esercitato solo a Pisa? No? Allora era meglio scrivere “specialista pisano”. [21 agosto 2025]

 

  • Corano. In un editoriale sul Tempo, il direttore Tommaso Cerno parafrasa il celebre verso virgiliano “Timeo Danaos et dona ferentes”, pronunciato dal sacerdote Laocoonte, che esclama di temere i greci anche quando portano doni (Eneide, II, 49), nel vano tentativo di scongiurare l’entrata del celebre cavallo a Troia. Il direttore conia così un “Timeo Danaos et Corano ferentes”, ripetuto anche nel titolo dell’editoriale. Ma, a questo punto, perché Cerno non ha scritto “Timeo Danaos et Alcoranum ferentes”, usando il termine latino medievale che indica il libro sacro dell’islam? I lettori lo avrebbero capito, se non altro dal suo articolo. [27 agosto 2025]

 

  • Protasi. Tommaso Labate sul Corriere della Sera intervista Lamberto Dini, attribuendogli la seguente frase: “Comunque con Fazio, con cui c’era una grande amicizia, facemmo un patto: chi tra i due sarebbe stato scelto, sarebbe rimasto a fare il direttore generale dell’altro”. Ci pare improbabile che l’ex premier, fiorentino di nascita, possa aver pronunciato una simile bestialità. In caso contrario, Labate avrebbe fatto meglio a correggerlo. Nella protasi ipotetica introdotta da “chi” serviva il congiuntivo (“fosse”) e non il condizionale, che andava usato solo nell’apodosi: “Chi tra i due fosse stato scelto, sarebbe rimasto”. [25 agosto 2025]

 

  • Nana. Titolo dalla Repubblica: “Trichet / ‘Ha ragione Draghi / l’Ue un nano tra Usa e Cina / serve una vera federazione’”. Il gender dilaga. (Pensavamo che l’Unione europea fosse ancora di genere femminile, quindi una nana). [25 agosto 2025]

 

  • Alcol. “Dieci multe sono state notificate ad altrettanti titolari di minimarket con la serranda ancora alzata dopo le 22 per vendere alcolici nonostante l’ordine di chiusura, insieme con contestazioni per schiamazzi, occupazioni abusive di suolo pubblico, musica ad alto volume violazione delle norme anti-alcol, venduti anche a ragazzi minorenni, come è successo nelle settimane scorse”. Al netto della virgola mancante dopo “volume”, davvero brutte persone quelle che vendono a minorenni “schiamazzi, occupazioni abusive di suolo pubblico, musica ad alto volume, violazione delle norme anti-alcol”, come scrive Rinaldo Frignani sul sito del Corriere della Sera. Ovviamente trattasi di notizia scritta in modo maldestro per ignoranza grammaticale. O per tasso alcolemico elevato. [25 agosto 2025]

 

  • Violenza. Incipit di Mirella Molinaro sulla Verità: “Una vacanza all’insegna della spensieratezza trasformata in un incubo. È quella vissuta da due giovani turiste ungheresi vittime di una violenza sessuale di gruppo. Si tratta di una brutta storia che ha come scenario la Sicilia, due ragazze straniere in vacanza in Italia e tre giovani marocchini individuati come i responsabili di una violenza sessuale di gruppo. La Polizia di Stato di Catania ha arrestato tre cittadini stranieri di origine marocchina, di 21, 22 e 24 anni, irregolari sul territorio nazionale”. Ricapitolando. Erano proprio due ragazze straniere. La violenza sessuale è stata proprio di gruppo. I responsabili sono proprio tre giovani marocchini. Ci sfugge qualcosa? [7 settembre 2025]

 

  • Fare. Arresto a Milano. Il Corriere della Sera ne dà notizia con il seguente titolo: “Costringe sorella invalida a fare l’elemosina”. Ma perché mai sbatterlo in galera? Sia pure in modo coercitivo, ha costretto la sorella a una buona azione. Poi leggi l’attacco della notizia e scopri una realtà ben diversa: “Aveva preso le tessere per l’accredito della pensione di invalidità e dell’assegno di inclusione della sorella, pretendendo soldi per comprare la droga e costringendola a chiedere l’elemosina”. Fare è sicuramente un verbo polisemico, ma non è ancora diventato sinonimo di chiedere. [21 agosto 2025]

 

  • Convivenze. Sommario dal Corriere del Trentino: “Il docufilm ‘Nazisti in fuga’ del trentino Paolo Tessadri sulla rete di convivenze che permise la fuga di centinaia di criminali”. Che c’entreranno le coppie di fatto con il Terzo Reich? Nulla. Era una rete di connivenze. [26 agosto 2025]