Resti di un esercito, olio su tela del 1879 di Elizabeth Thompson 

pulci di notte

La solitudine del soldato

Stefano Lorenzetto

Matricole abrasate (all'amarone?) e numeri campati per aria. Le notti insonni di Lorenzetto a far le pulci ai giornali

  • Elezioni. Tonia Mastrobuoni, corrispondente da Berlino della Repubblica, si occupa delle elezioni comunali tenutesi nel più popoloso Land della Germania, la Renania Settentrionale-Vestfalia: “È andato a votare un tedesco su quattro, quasi quattordici milioni di elettori su sessanta”. In realtà, erano circa 14 milioni i cittadini chiamati alle urne. Siccome l’affluenza è stata del 56,8 per cento, hanno votato 7,9 milioni di persone, non 14. I 60 milioni di aventi diritto al voto riguardano le elezioni politiche nell’intera Germania federale, non in un singolo Land. Mastrobuoni confonde i due piani: prende il dato nazionale e lo usa come base di confronto con quello della Renania Settentrionale-Vestfalia. Per sua fortuna non c’è un giudice a Berlino che sanzioni i giornalisti italiani. [15 settembre 2025]

 

  • Solo. Titolo dal sito del Quotidiano Nazionale: “Guerra in Ucraina, Salvini: ‘La Lega non approverà mai l’invio di un solo soldato’”. Si sentirebbe troppo isolato. [8 settembre 2025]

 

  • Agostino. Marco Damilano su Domani celebra Robert Francis Prevost, il primo papa agostiniano, e scrive che è “chiamato a muoversi in un’epoca di passaggio, come fu per Agostino tra il terzo e il quarto secolo”. Bel paragone, non c’è che dire, anche se non proprio originale. Ma ricordiamo al giornalista che di Agostino, geniale e celeberrimo autore, la cronologia è notissima. Nato a Tagaste, in Numidia, il 13 novembre del 354, morì a Ippona, la città di cui era vescovo, il 28 agosto del 430. Quindi visse fra IV e V secolo, non fra III e IV. [6 settembre 2025]

 

  • Abrasa. Titolo dal sito del Corriere della Sera: “Arrestato Baby Gang: in un video ha usato un mitra vero e aveva una pistola con matricola abrasata”. All’Amarone o al Barolo? (È abrasa il participio passato femminile del verbo abradere). [11 settembre 2025]

 

  • Virgole. Dall’editoriale di prima pagina del direttore della Stampa, Andrea Malaguti: “Le fonti francesi, tedesche, austriache, russe, inglesi o italiane, indicano ciascuna motivi diversi”. Complimenti per la virgola dopo “italiane”, che separa il soggetto (“le fonti”) dal verbo (“indicano”). Malaguti concede il bis poche righe più avanti: “La drammaticità del suo discorso, arrivato dopo quello analogo di Marsiglia, testimonia l’angoscia di un uomo che, non solo rappresenta l’unità nazionale ma è anche, non a caso, il Capo delle Forze Armate”. Nella grammatica italiana la virgola non può mai spezzare l’unione tra “che” e la proposizione introdotta dal pronome relativo. [14 settembre 2025]

 

  • Turpiloquio. Nella rubrica Il corsivo del giorno, Paolo Valentino sul Corriere della Sera per non usare il sostantivo francese, dopo aver parlato dei giornalisti francesi, ricorre alla perifrasi “la lingua di Moliere”. Solo che nella “lingua di Moliere” si scrive Molière. E alla fine del commento infila un “‘vous ete en grande forme’, lei è in gran forma”, che nelle nostre reminiscenze scolastiche ha tutt’altra grafia, “vous êtes”, perlomeno nella lingua di Molière (in quella di Moliere non sapremmo). Fra l’altro, il corsivo è teso a spiegare quanto sia difficile tradurre in francese il turpiloquio di Donald Trump. Obiettivo raggiunto. [18 settembre 2025]

 

  • Oroscopo. Titolo dal sito del Messaggero: “Oroscopo 19 settembre: la Vergine segue il piacere, l’Ariete scioglie le tensioni, il Toro ritrova la gioia”. Gli ultimi due grazie all’ex vergine. [19 settembre 2025]

 

  • M. “Alessandro Sallusti, direttore di Libero, è stato condannato per aver diffamato Antonio Scurati, appellandolo più volte in un suo articolo ‘uomo di M’”, annuncia Giacomo Galanti sul sito della Repubblica. Ma Sallusti è direttore del Giornale, benché la sentenza riguardi il periodo in cui dirigeva Libero. Secondo Galanti, la definizione incriminata “sarebbe equivalente all’espressione infamante ‘uomo di merda’ e non al nome della trilogia dei suoi romanzi intitolati: ‘M. Il figlio del secolo’, ‘M. Uomo della provvidenza’, ‘M. Gli ultimi giorni dell’Europa’”. Sbagliato. I romanzi di Scurati sono cinque, non tre. Mancano all’appello M. L’ora del destino e M. La fine e il principio, usciti nel 2024 e 2025. [16 settembre 2025]

 

  • Fortuna. In un’intervista sul Corriere della Sera, Michela Proietti chiede a Renzo Rosso, fondatore di Diesel: “Amici storici?”. Risposta: “Alberto Nagel, Stefano Domenicali, Gerry Scotti, Nerio Alessandri, Remo Ruffini. Ammiro questi imprenditori e manager eccellenti”. Gerry Scotti, l’eccellente imprenditore della Ruota della fortuna. [18 settembre 2025]

 

  • Accento. Incipit dell’editoriale di prima pagina del direttore della Verità, Maurizio Belpietro: “Un sottile filo rosso collega i servizi sociali che dovrà svolgere John Elkann, in sostituzione di una probabile pena per evasione fiscale, e la bruciante sconfitta subìta da Alberto Nagel con la scalata del Monte dei Paschi di Siena”. Non si capisce il senso di quella “ì” nel participio passato femminile del verbo subire. L’accento grafico in italiano si usa – peraltro non obbligatoriamente – per distinguere parole omografe (principi/princìpi, subito/subìto) o per evitare ambiguità di lettura. Nel caso di subita, la pronuncia è univoca, quindi nessun accento scritto era necessario. [10 settembre 2025]

 

  • Compagno. Titolo dal sito del Giorno: “Cosa sappiamo sulla divisione dell’eredità di Giorgio Armani: nel testamento tre nipoti e il compagno (ma non solo)”. Bensì accompagnato. [4 settembre 2025]

 

  • Usato. Titolo dal sito del Corriere della Sera: “Auto, non si comprano più perché costano molto: la metà degli italiani rinuncia a cambiarla, vola l’usato”. Se non si comprano più, quelle usate le regalano? O forse sono diventate elicotteri, visto che volano? Invece “cambiarla” a che cosa si riferisce, dato che il soggetto è plurale? [13 agosto 2025]