La copertina di "La disputa messianica. Farisei, sadducei e la morte di Gesù" (Adelphi, 2025)
Preghiera
Mettere a tacere l'accusa di colpa collettiva contro gli ebrei
Lo fa il biblista Israel Knohl nel suo "La disputa messianica. Farisei, sadducei e la morte di Gesù". Non uno scontro fra la dottrina ebraica e quella cristiana, dunque, ma tra due posizioni interne all'ebraismo
“E’ una grave distorsione della Storia incolpare l’intero popolo ebraico per la crocifissione di Gesù. I sadducei che emisero la prima condanna a morte di Gesù erano una minoranza all’interno del popolo ebraico”. E’ questo il succo del libro del biblista Israel Knohl, “La disputa messianica. Farisei, sadducei e la morte di Gesù” (Adelphi). Knohl essendo ebreo non crede a San Giovanni e dunque alla presenza di Maria sotto la Croce, peccato, ma apprezzo che ribadisca il ruolo secondario dei romani: furono soltanto il braccio secolare del Sinedrio.
Ancora più importante è scoprire che Gesù fu vittima di un dissidio tra sadducei e farisei: “Il processo a Gesù non fu uno scontro fra le dottrine ebraica e cristiana, ma un conflitto tra due posizioni interne all’ebraismo”. Ciò basti a far tacere l’accusa di colpa collettiva tramandata nei secoli. (Poi ci sono le odierne colpe dei coloni ebrei che tormentano i villaggi cristiani di Palestina, e quelle delle associazioni ebraiche che denunciano il comico Enzo Iacchetti e il pittore Giovanni Gasparro per reati d’opinione, però anche in questi casi si tratta di minoranze, o almeno prego che sia così).