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Preghiera

Dichiarazione d'amore per la mia macchina diesel

Camillo Langone

La malvagità dell'auto elettrica è ben spiegata da Nicola Porro in "L'inferno è pieno di buone intenzioni". Io da sempre dico che chi guida auto elettriche è complice dei nuovi colonialisti, assetatori del popolo e devastatori dell'ambiente

Ti amo ancora, macchina mia diesel, anche se Nicola Porro ha appena messo in dubbio la tua eccitante cattiva fama. Lo ha fatto, indirettamente, in “L’inferno è pieno di buone intenzioni” (Piemme), dimostrando la superiore malvagità dell’auto elettrica, quanto di più pernicioso per l’ambiente e per l’anima. “Per costruire una singola batteria al litio di 500 kg – tipica per un’auto elettrica di fascia media – è necessario estrarre e processare oltre 225 tonnellate di materiali grezzi. Servono miniere a cielo aperto che lavorano giorno e notte su roccia a bassissima concentrazione di minerali. Per il cobalto l’estrazione avviene principalmente nella Repubblica Democratica del Congo, con scarse tutele ambientali e con gravi violazioni dei diritti umani, compreso il lavoro minorile. Le comunità locali assistono impotenti alla degradazione del territorio, alla sparizione dell’acqua potabile e alla comparsa di malattie respiratorie e dermatologiche”.

Musica per le mie orecchie: chi guida auto elettriche è complice dei nuovi colonialisti, degli assetatori del popolo, dei devastatori dell’ambiente, degli sfruttatori di ragazzini... Mentre io faccio il pieno di gasolio sull’autostrada del paradiso.
 

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).