
foto Ansa
Preghiera
Il successo del formaggio dimostra che l'umanità è salva
Durante il convegno intitolato "Ma quant'è buono il formaggio con le pere!" a Thiene si è parlato della grande espansione dei prodotti caseari e del progressivo calo d'interesse nei confronti dell'alimentazione vegana. La specie umana ha dunque ricominciato a usare la ragione
La demenza e l’intelligenza. La prima è rumorosa, clamorosa, la seconda è più discreta, la si nota poco. La demenza dei flottiglieri che giocano alla terza guerra mondiale è spettacolare, mentre l’intelligenza degli abitanti del pianeta, un insieme molto più numeroso di persone, cresce dietro le quinte. L’ho scoperto al convegno organizzato da Brazzale a Thiene: “Ma quant’è buono il formaggio con le pere! L’irresistibile successo del formaggio nel mondo”. Si è parlato della formidabile espansione dei prodotti caseari, del boom dell’export e delle grandi potenzialità ulteriori (i produttori italiani hanno davanti praterie, terre vergini o quasi).
A un certo punto sullo schermo è apparsa una diapositiva interessantissima, con dati Google Trends che mostrano un calo d’interesse nei confronti dell’alimentazione vegana a partire suppergiù dal 2021. Proprio mentre aumentava l’interesse universale nei confronti del latte e dei suoi gustosi derivati. Insomma è dal 2021 che l’umanità nel suo complesso sta ricominciando a usare la ragione, accettando il fatto che non siamo capre, che non possiamo vivere di erba, che siamo stati creati onnivori. In Europa, che del mondo è una porzione sempre più piccola, non si direbbe che la realtà abbia ripreso a interessare, ma intanto, Deo gratias, la specie è in salvo.