Giovanni Gasparro, mostra "Le storie di Giuseppe" a L'Aquila, Cattadrale dei SS. Giorgio e Massimo d'Aveia, aprile 2012 

Preghiera

L'Aquila, la nuova Roma

Camillo Langone

Prego che il capoluogo abruzzese diventi capitale italiana della cultura 2022. Ha in proporzione più Santi che la capitale, ha il primo giubileo del mondo e il più grande ciclo pittorico religioso realizzato in Italia negli ultimi anni

San Massimo patrono dell’Aquila, l’altro giorno leggendo “Ecce homo” ho scoperto che Nietzsche, sedicente anticristo, nel 1883 voleva lasciare Roma e trasferirsi all’Aquila, da lui immaginata come anti Roma per via di certe suggestioni ghibelline. Anch’io vorrei venire all’Aquila ma per il motivo opposto: la immagino come vera Roma o nuova Roma. All’Aquila ci sono in proporzione più Santi che a Roma: ben quattro fra patroni e compatroni, tutti fisicamente presenti e due, Celestino e Bernardino, onorati con mausolei magnifici in due magnifiche basiliche. All’Aquila c’è la Perdonanza, il primo giubileo del mondo, più antico perfino di quello romano del 1300. E molto più frequente: ogni anno anziché ogni venticinque. E non a Roma bensì proprio all’Aquila, nella chiesa di San Giuseppe Artigiano, si ammira il più grande ciclo pittorico religioso realizzato in Italia negli ultimi anni, commissionato da don Luigi Maria Epicoco e firmato da Giovanni Gasparro, il campione dell’arte sacra. San Massimo, fra pochi giorni decideranno la capitale italiana della cultura 2022: prega che scelgano L’Aquila, e non soltanto per tuo dovere di patrono ma perché all’origine della cultura c’è il culto e di culto all’Aquila ce n’è tantissimo.

 

  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).