ANSA / ELISABETTA BARACCHI 

Preghiera

Addio a Marco Santagata, che ha saputo conservare per sempre il tesoro di un'epoca

Camillo Langone

È morto lo scrittore e critico letterario modenese. Chi ha tramandato sia tramandato: non c’è eroe più indispensabile, durante una deculturazione

È incredibile come un paese di poche migliaia di abitanti abbia prodotto nel giro di pochi anni tante cose ammirevoli: le canzoni di Vasco Rossi, le crescentine di Ilvano Prostrati, il grana di Vacca Bianca Modenese, i libri di Marco Santagata. Sto parlando di Zocca, 759 metri sul livello del mare, Appennino di Modena al confine con quello di Bologna.

 

Lo faccio perché è morto Santagata. Devo al suo “Dante. Il romanzo di una vita”, capolavoro biografico, giorni e notti di esaltante lettura, il tratteggio di un Sommo Poeta sommamente reazionario, la sensazione di uno scrigno capace di conservare al sicuro il tesoro di un’intera epoca. Lo riapro e lo ritrovo tutto sottolineato, dalla prima all’ultima pagina, note comprese: quante matite ci avrò consumato? E lui, Santagata, quanta vita avrà speso per scriverlo? Chi ha tramandato sia tramandato: non c’è eroe più indispensabile, durante una deculturazione.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).