Il Grande Lebowski 

Preghiera

Le braghe corte sono la morte dell'Italia

Camillo Langone

I calzoncini un tempo segnavano la differenza tra sacro e profano, uomo e animale. Oggi vengono usati ai funerali: il memento mori della nazione 

    Le braghe corte siano il memento mori della nazione. In millenni di arte il memento mori è sempre stato garantito dal teschio: lo guardi e vedi il tuo futuro di dissolvimento fisico. Oggi guardi le braghe corte e vedi il futuro di dissolvimento economico e morale dell’Italia. Il mio sarto mi ha chiamato costernato dopo aver visto braghe corte a un funerale: “Il mio mestiere è finito”. Temo di sì: se ci si presenta vestiti da spiaggia alla cerimonia più seria che esista, per quale altra occasione ci si farà confezionare una giacca su misura? Le braghe corte oltre a uccidere l’artigianato vestimentario e a ferire il settore dell’abbigliamento tutto, ridotto a campare di magliette ovviamente prodotte in Asia, aggrediscono molte distinzioni sulle quali si regge o si reggeva la nostra civiltà: la differenza tra sacro e profano, la differenza tra lavoro e vacanza, la differenza tra città e campagna, la differenza fra Europa e Africa, la differenza tra adulti e ragazzi, la differenza tra uomini e donne, la differenza tra uomo e animale (più ti scopri più somigli a una bestia, chiaro). Le braghe corte siano riconosciute come simbolo del non impegno, del lasciarsi andare, della resa all’estinzione personale e collettiva, della morte della nazione. Senza nemmeno la bellezza del teschio.