Leggere romanzi per uscire dalla massa

Camillo Langone

L'ultimo libro di Paolo Nori dimostra cosa significhi usare un linguaggio libero per davvero

Fare pochissimo può essere moltissimo. Paolo Nori è un vero conservatore (“Ero così contrario ai cambiamenti”) e nel suo ultimo romanzo “Fare pochissimo” (Marcos y Marcos) scrive “scapoli”, definisce una vecchia fiamma “grama come le verze bagnate”, mette l’articolo prima dei cognomi delle donne (“la Spadoni”), azzarda addirittura la parola “mongoloidi”… Quella dello scrittore emiliano è una lingua ricca e profonda e dunque libera. Di più: per i motivi che ci ha spiegato don Milani, è una lingua liberante. Chi non crede sia gran cosa leggere romanzi, per giunta brevi come i romanzi di Nori, sappia che certi libri sono invece quasi indispensabili, qualora non si voglia appartenere a quella “massa che, essendo massa, è della gente che han delle teste che non le mangiano neanche i maiali”.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).