Il luogo fuori Milano dove è stato ucciso lo stragista di Berlino (foto LaPresse)

Una natalizia carneficina

Camillo Langone

San Bonaventura, avresti trovato molto natalizio anche l’abbattimento a Sesto San Giovanni del tunisino ribelle a Cristo e perciò stragista contro innocenti

San Bonaventura, ti rileggo e ritrovo un Natale per nulla melenso. Senza panettoni, panzoni vestiti di rosso, palle sugli alberi e nella testa della gente. Nel sermone “De nativitate Domini” ti compiaci del fatto che nel giorno della Natività “tutti i sodomiti, uomini e donne, morirono su tutta la terra, secondo quanto ricordò San Gerolamo” e che “circa trentamila ribelli furono uccisi per manifestare la nascita di colui che avrebbe conquistato alla sua fede il mondo intero e avrebbe precipitato i ribelli nell’inferno”. Una natalizia carneficina. San Bonaventura, avresti trovato molto natalizio anche l’abbattimento a Sesto San Giovanni del tunisino ribelle a Cristo e perciò stragista contro innocenti. San Bonaventura, tu non avresti riconosciuto come cristiano il cardinale Parolin, giustificazionista (del terrorismo: “cause sociali”) e collaborazionista (coi ribelli a Cristo: “fratelli profughi”). Nemmeno io. San Bonaventura, gli auguri di Buon Natale vorrei farli solo alle persone di idem natalizio sentire e quindi a pochissime persone e innanzitutto a te.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).