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Schlein vuole dare un segnale agli imprenditori. Ma il Pd ha un problema al Nord

Ruggiero Montenegro

La segretaria dem, incalzata anche dalla quota riformista, pensa agli industriali. Vuole fare "una battaglia per gli investimenti europei. Meloni la faccia con noi". A Montepulciano anche Confindustria. Orlando pensa al libro bianco sulle politiche industriali. Indietro nelle regioni del nord, i dem provano a correre ai ripari 

L’occasione la offre la manovra, un governo che arranca su Transizione 5.0 e nel dare risposte agli industriali. La consapevolezza è che nel Pd esiste un problema al nord, il campo largo che stravince in Puglia e Campania non basta, e senza le regioni settentrionali arrivare a Palazzo Chigi sarà impossibile. Per questo Elly Schlein, mentre prepara le barricate sul premierato che a gennaio torna in aula, si interroga su come dare un segnale agli imprenditori. Al Nazareno pensano a un libro bianco sulle politiche industriali, si organizzano incontri e tour. A Montepulciano, per la prima uscita del Correntissimo Orlando-Speranza-Franceschini, è stata invitata Confindustria. Dice la segretaria: “Facciamo una grande battaglia per gli investimenti europei”. Vuole incalzare Giorgia Meloni, ricordare le lentezze e i fallimenti del Pnrr. “Non c’è una sola ragione perché il governo non faccia questa battaglia insieme a noi. L’unico motivo sarebbe ideologico”.

 

Sugli investimenti europei la leadership dem conta di trovare la sponda di Emanuele Orsini. Di questo Schlein ha parlato con lo stesso numero uno di Viale dell’Astronomia anche durante gli incontri al Nazareno che la segretaria dem ha tenuto prima che la legge di Bilancio arrivasse in Parlamento. Confindustria inoltre nelle ultime settimane ha criticato il governo, in particolare su Transizione 5.0 mentre la Commissione europea ha rivisto al ribasso le stime di crescita italiane: sarà lo 0, 4 per cento nel 2025 – nella previsione precedente era allo 0,7. Nel 2026 invece l’Italia sarà penultima e nel 2027 maglia nera in Europa. Si tratta di una congiuntura che può fare il gioco del Pd, in un ambito – quello economico – dove finora ha fatto fatica. E su cui la leader del Pd è stata spesso attaccata anche dall’interno, da quella quota riformista che organizza eventi per parlare di crescita e industria, per proporre un’agenda alternativa. Ora, tuttavia, dalle parti di Schlein qualcosa si muove, guardare al modello spagnolo vale un titolo sul giornale, ma certo non può bastare. E’ una questione che si lega anche alle difficoltà del Pd nelle regioni del nord – da quelle parti, per dire, a parte l’Emilia Romagna storicamente rossa, nessuna regione industriale è in mano ai dem.

 

E il 16 per cento ottenuto in Veneto (il candidato dem Giovanni Manildo è arrivato al 29), seppur incoraggiante rispetto al precedente, non è sufficiente. I dem vanno forte nelle grandi città, per vincere le elezioni occorre molto altro. Serve parlare anche al ceto produttivo. Il senatore Alessandro Alfieri l’ha detto al Foglio: “C’è da lavorare al nord”. Da qualche mese Schlein ha affidato ad Andrea Orlando, l’ex ministro del Lavoro tornato in Liguria dopo le regionali, la responsabilità delle politiche industriali. Il Pd ha prodotto a luglio un libro verde, un documento di analisi con spunti e approfondimenti per re-industrializzare l’Italia e l’Europa. E’ stato definito “una prima tappa”. Le altre arriveranno nei prossimi mesi. Ma già a Montepulciano, il prossimo appuntamento delle correnti dem, previsto per questo fine settimana, un panel sarà dedicato a industria e crescita, con varie realtà produttive e associazioni di categoria. Dovrebbe esserci Confindustria (anche se difficilmente Emanuele Orsini), con cui negli ultimi tempi sono aumentati i punti di contatto. Anche sul tema casa e caro-affitti per esempio, che è un problema sentito pure dagli imprenditori: incide molto sui salari e rende più complicato attrarre manodopera. Sulla questione casa anche con Ance, l’associazione dei costruttori, ci sono state interlocuzioni.

 

Nel frattempo, da gennaio, Orlando ripartirà con il suo tour in giro per fabbriche e industrie italiane, “il viaggio nell’Italia che lavora e che produce”: per ora le visite sono state undici (l’ultima in Trentino-Alto Adige a fine ottobre), nel corso delle quali l’ex ministro ha incontrato imprenditori, associazioni e sindacati. Ne restano undici per una campagna di ascolto alla fine della quale verrà prodotto un altro documento: un libro bianco, una sorta di bussola per le prossime scelte di politica industriale del Pd e di Schlein. Basterà? Non è detto, ma qualcosa si muove.

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