Ansa
La guerra e i dem
“Il Pd per l'Ucraina c'è stato, c'è e ci sarà”, dice Orfini (sceso in piazza). E Schlein?
L'impressione di un calo di tensione, il piano di pace Trump e quello europeo, l'audizione al Copasir di Crosetto sugli aiuti
A Roma, una compagine trasversale di esponenti politici ha partecipato a una manifestazione di sostegno alla comunità ucraina. Il dem: "Non ci sono su questo divisioni, abbiamo sempre garantito sostegno a Kyiv"
I giorni cruciali dell’Ucraina di fronte al piano Trump e al contropiano europeo, l’audizione al Copasir del ministro della Difesa Guido Crosetto (oggi), con focus sugli aiuti, e lo sguardo del centrosinistra italiano su una guerra lunga quasi quattro anni. Eppure è come se in questo momento l’opinione pubblica, sull’Ucraina, faticasse a sentirsi coinvolta come all’inizio del 2022, nonostante le sofferenze dei civili. Piccola eccezione domenica scorsa, a Roma, quando una compagine trasversale di esponenti politici – dall’ex-premier dem Paolo Gentiloni a delegazioni di Azione, Iv, Più Europa, Forza Italia e Noi Moderati – ha partecipato a una manifestazione di sostegno alla comunità ucraina.
Il Pd era presente con Pina Picierno, Filippo Sensi, Lia Quartapelle, Walter Verini, Michela De Biase, Matteo Orfini e Pierferdinando Casini. Non c’era la segretaria, non c’era il suo inner circle. Perché? Orfini respinge al mittente la sensazione di silenzio o distanza: “Il Pd era presente con la delegazione largamente più numerosa, tanti parlamentari di tutte le aree politiche, di maggioranza e di minoranza. Non ci sono su questo divisioni, abbiamo sempre garantito sostegno all’Ucraina, non solo con la nostra presenza alle manifestazioni, ma con i nostri voti in Parlamento. Il Pd per l’Ucraina c’è stato, c’è e ci sarà”. L’impressione di un calo di tensione-presenza comunque si affaccia. “Sicuramente c’è meno attenzione nell’opinione pubblica”, dice Orfini, forse anche a causa della lunga durata del conflitto che rischia di far ‘abituare’ a quanto sta accadendo. Proprio per questo però non dobbiamo smettere di parlarne, dobbiamo tenere alta l’attenzione e soprattutto la pressione politica e diplomatica. Sostenere l’Ucraina è un dovere per il nostro paese e per l’Europa”.
Nel merito, dice Orfini, “il piano Trump così com’è è irricevibile. E’ chiaro che tutti vogliamo arrivare il prima possibile alla pace, ma la pace dev’essere giusta. E per esserlo deve nascere dal pieno riconoscimento dei diritti dell’Ucraina, dal pieno coinvolgimento di quel paese nella costruzione del piano di pace. E l’Europa deve svolgere fino in fondo il proprio ruolo, garantendo sostegno all’Ucraina e lavorando per una pace giusta”.