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La polemica
La Russa: "Meglio se Garofani lascia l'incarico al Consiglio supremo di Difesa"
Il presidente del Senato ritorna sulla vicenda che ha coinvolto il consigliere del presidente Sergio Mattarella: "Fosse stato uno di destra oggi lo vedremo appeso nei lampioni della città probabilmente, invece se è di sinistra va bene"
"Fosse stato uno di destra oggi lo vedremo appeso nei lampioni della città probabilmente, invece se è di sinistra va bene. È il segretario del Consiglio supremo di Difesa, quello che si deve occupare della difesa nazionale. Credo che forse è meglio che quel ruolo lo lasci a qualcun altro". Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a proposito di Francesco Saverio Garofani, consigliere del capo dello stato, Sergio Mattarella, finito al centro di una polemica con Fratelli d'Italia la scorsa settimana. "La colpa è di chi solleva il problema, non di chi forse inconsciamente esprime non il pensiero del presidente della Repubblica, ma i suoi personali desideri che non sono degni di uno che fa il consigliere del presidente", ha detto La Russa intervenendo alla 27esima edizione di Italia Direzione Nord, in corso presso la Triennale di Milano.
Successivamente, il presidente del Senato è ritornato sulle sue affermazioni precisando: “Spiace che avere risposto a una domanda sul consigliere Garofani possa pensare di far riaprire un caso che, anche io, come Giorgia Meloni, considero chiuso e sul quale ho espresso personalmente sin dal primo minuto, piena solidarietà al presidente Mattarella. Certo, ho detto, forse in maniera troppo sincera, che Garofani potrebbe essere imbarazzato a svolgere il ruolo non di Consigliere ma di segretario del Comitato supremo di Difesa. Ma non tocca a me chiedere le sue dimissioni e nemmeno l'ho fatto", ha specificato La Russa.
Lo scontro tra Palazzo Chigi e il Quirinale, alimentato durante la scorsa settimana dall'articolo della Verità che riportava il pensiero di Garofani e dalle parole di Galeazzo Bignami che chiedeva una smentita, sembrava chiuso dopo l'incontro tra la premier Giorgia Meloni e il capo dello stato Sergio Mattarella. “Ho chiarito con il presidente della Repubblica tutta la questione. Ne approfitto per ribadire l'ottimo rapporto che da sempre ho con il presidente Mattarella. Non penso che sia il caso di tornare su questa vicenda", ha detto a riguardo la premier interrogata dai cronisti al G20 in Sudafrica.
Questa mattina, da Italia Direzione Nord il presidente del Senato è però ritornato sull'argomento: "L'idea che mi sono fatto è di un consigliere, che in un ambiente di tifosi più che calcistico, quindi a ruota libera, non so se bevessero anche vino, e come si suol dire 'in vino veritas', si sia lasciato andare improvvidamente a tutta una serie di valutazioni sul governo e sulla Meloni. Certo che se a parlare è un consigliere del presidente della Repubblica, non si può addossare ciò che dice al presidente della Repubblica, ma una critica a questo consigliere è assolutamente legittima, specie se gli è stato chiesto di smentire, e lui anziché smentire ha detto che è vero, ma si trattava di chiacchiere tra amici". E ha concluso: ''Voglio esprimere piena solidarietà al presidente della Repubblica Mattarella che, sono certo, non ha nessuna responsabilità e sicuramente non condivide le idee del suo consigliere''.