Parla il titolare

Al locale della cena di Garofani si difendono dalle critiche e rimpiangono i russi

Gianluca De Rosa

"“Da noi non ci sono camerieri con la barba finta o cimici per le intercettazioni. Vengono capi di stato, diplomatici, politici e militari", dice Andrea Federici, titolare della Terrazza Borromini. E sui russi? "Ci mancano: spendevano molto ed erano educati"

“Se all’interno di un tavolo c’è uno un mascalzone che registra una conversazione privata, non sono problemi nostri. Chi è stato registrato, questo Garofani, dovrebbe fare una denuncia al più presto”. Andrea Federici è il titolare di Terrazza Borromini, la terrazza con vista mozzafiato su Piazza Navona dove si è consumata la chiacchierata del consigliere del Quirinale per il Consiglio superiore di Difesa Francesco Garofani che ha scatenato le polemiche tra il Colle e Palazzo Chigi. Si parla di un audio che, a dire il vero, per adesso non c’è, ma Federici ci tiene comunque a chiarire che lui e il personale della Terrazza con questa ipotetica registrazione non c’entrano niente. “Da noi – dice – a differenza di quel che ha scritto qualcuno non ci sono camerieri con la barba finta, cimici o quant’altro. Ci metto la mano sul fuoco. Su quello che fanno i commensali ai tavoli, se si registrano tra loro, noi non possiamo farci niente. E poi quella era una cena goliardica, una cosa per l’ex capitano della Roma Di Bartolomei, con tutte queste persone con la sciarpetta giallorossa al collo… ma che ne potevamo sapere di certe conversazioni, vorrebbe dire che registriamo tutti i nostri clienti, ma siamo matti? Da noi – prosegue Federici – si viene perché si mangia bene, c’è una bella vista, e, soprattutto, c’è massima riservatezza. Non c'è prostituzione e non c'è droga. La terrazza è frequentata da capi di stato, diplomatici, un mondo molto internazionale, glamour. Poi anche politici e persino ufficiali di corpi speciali… gente di alto livello insomma”.

 

Quali capi di stato sono passati per Terrazza Borromini? “Tantissimi. Faccio prima a dirle chi non è venuto. L’ultimo è stato il turco, Erdogan, tutti gli europei, anche qualche asiatico, prima del casino anche tanti capi di stato israeliani. Gli unici che non sono mai venuti sono i presidente americani, russi e francesi. Non perché non avremmo piacere ad accoglierli, ma perché hanno dispositivi di sicurezza troppo imponenti”. Garofani, il consigliere del Quirinale finito al centro della polemica, lo conosceva? Viene spesso da voi? “No, non è un nostro clienti affezionato”. E tra il personale diplomatico, invece, chi viene? “Americani, tedeschi, non abbiamo problemi con nessuno noi. Solo i russi purtroppo non vengono più perché non ce li fanno più venire”. In che senso? “E che non li invitano più a queste cene tra ambasciatori. Sono un po’ buttati fuori dai circoli diplomatici, ma anche gli uomini d’affari russi non li vediamo più, ed è un peccato perché erano ottimi clienti, spendevano tanti soldi, bevevano bene, erano gentili ed educati, ma purtroppo in questo momento non stanno venendo per colpa della guerra. Per noi questo conflitto è una iattura, ci ha fatto perdere una clientela importante”. Ci avevano raccontato di alcune simpatie putiniane di Federici e dunque proviamo a chiedergli la sua opinione sul conflitto, ma lui si schermisce: “No, non non parlo di politica, certo mi auguro che la guerra finisca presto, bisogna tornare alla normalità, questo clima di esclusione dei russi è terribile”.