L'intervista

Gasparri (FI): “Nessuna lite con Lotito. L'iter della manovra è articolato”

Il capogruppo di Forza Italia getta acqua sul fuoco: "Con Claudio lavoriamo fianco a fianaco. Sulla legge di Bilancio conta il senso di marcia, non gli emendamenti dei singoli"

“Voi lo sapete com’è fatto Claudio (Lotito, ndr). Ha il suo modo di esprimersi, come io ho il mio, ma queste sono tutte falsità. Non c’è stata nessuna lite. Bugie, bugie, bugie”, ci dice Maurizio Gasparri. Il capogruppo di Forza Italia al Senato smentisce dissapori con il patron del Lazio e vicepresidente forzista della commissione Bilancio di Palazzo Madama che due giorni fa, come ha raccontato il Foglio, aveva sbottato nel corso della seduta della commissione contro il collega Dario Damiani: “Se vuole decidere lui, allora Gasparri venisse in commissione”. Una diatriba legata ai temi prioritari da far portare avanti al partito all’interno degli emendamenti alla manovra.

Gasparri però contesta la ricostruzione dei fatti (confermata da diversi parlamentari presenti). “Ma io – dice – in quella commissione neppure c’ero, come facevo a litigare con Lotito? Quando si ascoltano le conversazioni dietro una porta poi si prendono granchi, e si trasforma una normalissima conversazione in un litigio che non è mai esistito”. Era forse il presidente della Lazio che ce l’aveva con lei per non essere stato tenuto nella dovuta considerazione nella definizione degli emendamenti segnalati di Forza Italia? “Macché”, sbotta Gasparri. “Claudio parla così, a modo suo, ma siamo stati a ridere e scherzare tutta la sera. Lavoriamo fianco a fianco, anche se ognugno ha i suoi punti di vista. Gli emendamenti alla legge di Bilancio hanno un iter articolato. Tutte queste scadenze contano il giusto, hanno valore relativo: oggi scadeva il termine per gli emendamenti segnalati alle 16, ma noi siamo in campagna elettorale in Puglia e li mandiamo dopo, tanto mica si votano domani... sono solo formalismi. Non è così che si lavora alla legge di Bilancio”.

 

Il senatore forzista si lancia dunque nella definizione di un prontuario for dummies all’iter della manovra: “E’ un rito che si ripete più o meno uguale a se stesso tutti gli anni, anche se quest’anno lo spread è a 70 e usciamo dalla procedura d’infrazione. C’è la presentazione degli emendamenti – dice – poi quella dei ‘segnalati’, poi ci si vede tra forze di maggioranza a Palazzo Chigi per capire cosa tenere davvero e cosa no su tasse, sanità, famiglie, sicurezza e lavoro, che sono le cose più importanti. Da qui a dicembre l’iter della legge di Bilancio ha tantissimi passaggi, l’unica certezza è che sarà approvata entro il 31 di dicembre, e senza litigi nel centrodestra. Figuriamoci se possono esserci all’interno di Forza Italia. Quel che conta – prosegue il senatore – è la direzione del convoglio: il taglio del cuneo fiscale, l’Irpef ridotta, l’occupazione cresciuta. Poi sull'emendamento per le mele del Trentino o quello per il pesce a Manfredonia, cose importanti per il singolo, vedremo, ma su quello che conta davvero stiamo andando avanti”.

 

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