Ansa
La partita di Piantedosi
Il Pd riscopre la sicurezza ma a Bologna si oppone alla gara Virtus-Maccabi. La linea Viminale: “Si gioca”
Nel momento in cui il Partito democratico rispolvera il tema della protezione delle città, il sindaco Lepore vorrebbe rinviare una partita per paura dei Pro Pal. Ma il ministro dell'Interno aveva detto all'Anci: “I facinorosi non possono dettare l’agenda"
Dicono che Matteo Piantedosi prima abbia sorriso, poi, come gli accade, sia rimasto in silenzio e pensato a Elly Schlein che scopre il tema sicurezza. No, non si può definire fastidio, non è nella natura del ministro dell’Interno, ma sorpresa, sì, e nostalgia per una “sinistra adulta, quella di Napolitano, Minniti e Guerini”. Raccontano che Piantedosi sia rimasto colpito dalla richiesta “inverosimile” del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ribadita ieri, di rinviare la partita di basket tra Virtus Bologna e Maccabi Tel Aviv, prevista per il 21, l’idea che sia meglio cedere, non giocare, che per paura di incappucciati Pro Pal si debba mettere la sordina. Al Viminale si sono chiesti: “E sarebbe questa, sicurezza? E’ così che la sinistra pensa di gestire l’ordine pubblico?”. La partita per Piantedosi si giocherà.
Si giocherà perché come ha dichiarato Piantedosi all’assemblea Anci di Bologna, “i facinorosi non possono dettare l’agenda e speriamo di non essere costretti a dover mettere in campo un esercito”. Domani in Cdm dovrebbero essere varate le norme a quattro mani, Nordio-Piantedosi, un pacchetto di misure in difesa degli agenti, per regolare gli sfratti. No, non si può parlare neppure di solitudine, e però, a volte, qualche vecchio prefetto in pensione, amico di Piantedosi, scherzando gli dice: “Per la sinistra sei il ministro della forza e la destra ti accusa di essere poco severo nello sciogliere i comuni di sinistra”. Il 10 novembre a Bari, il vicesegretario della Lega, Claudio Durigon, il vicesegretario della Due Sicilie, di Salvini, in pubblico, ha parlato di colpa e tutti hanno capito di chi parlava: “Il centrodestra ha forse una colpa: quella di non aver sciolto il comune di Bari”. L’ex sindaco Antonio Decaro, fra pochi giorni, potrebbe essere eletto presidente della Regione Puglia. Il 20 marzo 2024 il ministero dell’Interno decise di istituire una commissione d’accesso per valutare eventuali infiltrazioni al comune di Bari. Venne definito dal Pd un attacco di governo e si parlò di “disegno” contro Decaro.
Cinque giorni fa è stato Decaro a riconoscere, con onestà, la pulizia della decisione di Piantedosi. Non era al servizio della destra, quella che tifava: “sciogli il comune”. Non lo era allora e non è neppure oggi il ministro delle sbarre. Il Pd che adesso rivendica la sicurezza è il Pd che mette in discussione gli accordi con la Libia e la Tunisia, ma al Viminale si domandano: “Cosa accade senza quegli accordi, che effetto si avrebbe in Italia?”. Libia e Tunisia stanno fermando in queste settimane un’umanità di migranti che vogliono accedere, un’umanità che per le leggi italiane è irregolare. Gli capita allora, a Piantedosi, di chiedersi se la sinistra, che oggi riscopre la sicurezza sia la stessa che rinnega Minniti o quella di Lepore che vorrebbe scacciare del centro di Bologna lo sport. Al Viminale riflettono: “Con questo principio non si potrebbero tenere neppure le Olimpiadi”.
La sicurezza è per qualsiasi governo la prova più difficile. In un governo di sinistra a chi verrebbe affidata questa delega? Schlein, tormentata, dalla necessità di accreditarsi come leader, candidata premier, tormentata dalla necessità di legittimarsi, attraverso un congresso Pd (e sarà un argomento che verrà esaminato dopo le regionali) ha velocemente parlato di sicurezza. Ma per sicurezza si intende quella di Gualtieri a Roma o di Manfredi a Napoli, o quella di Lepore a Bologna? Nei primi due casi c’è una collaborazione con Piantedosi che prevede ordine pubblico, nessun cedimento, manifestazioni pacifiche, nessun occhio strizzato ai violenti. Nel terzo caso, vale a dire Bologna, la linea è quella di Pilato, le mani lavate, lo sport non più come intervallo di pace, ma come problema da scacciare fuori dalle mura, da confinare in un’arena lontana dal centro. Sono quelle che Piantedosi definisce “dinamiche che vanno governate”.
Cosa pensa Schlein della partita Virtus Bologna-Maccabi Tel Aviv? Lepore dice che “è giusto giocare ma non al PalaDozza bensì all’Unipol Arena” perché è una partita a rischio. Schlein si sta intestando un argomento ma scriveva Manzoni che “la vita è il paragone delle parole”. Non è la sicurezza che il Pd deve rivendicare ma il “rischio”. Piantedosi ha nostalgia della bella sinistra, ma la sinistra ha oggi un Piantedosi?