Ansa
Editoriali
Il dito è l'Albania, la luna è l'Europa
Contro l’immigrazione illegale, Meloni ha una strategia. L’Italia ha smesso di raccontarla come un’invasione da respingere e ha iniziato a trattarla come un fenomeno da gestire: con quote, canali regolari, flussi programmati, accordi europei
C’è un paradosso curioso nel modo in cui parliamo di immigrazione. Da giorni discutiamo solo dell’Albania: dei ritardi, dei ricorsi, dei pasticci, di chi debba chiedere scusa a chi. E’ un tema facile da afferrare, concreto, perfetto per litigare. Ma mentre guardiamo il dito, la luna passa inosservata. E la luna è che la destra italiana, quasi senza farsi notare, ha scelto una strategia migratoria molto diversa dal populismo di qualche anno fa. E soprattutto: una strategia che in Europa, in una certa misura, sta funzionando. La verità è che l’Albania non racconta l’essenza di ciò che sta accadendo. E’ un esperimento, certo, e per ora anche un mezzo inciampo. Ma non è lì che si misura il cambio di stagione.
Il punto vero è che l’Italia ha smesso di raccontare l’immigrazione come un’invasione da respingere e ha iniziato a trattarla come un fenomeno da gestire: con quote, canali regolari, flussi programmati, accordi europei. Nessun blocco navale, nessun gesto teatrale. Piuttosto: burocrazia riordinata, più ingressi regolari, controlli più intelligenti. Questo non è affatto il vecchio copione sovranista. E’ qualcosa di più europeo, più pragmatico. Non è un caso che Matteo Salvini contesti questa linea: perché sposta la politica dalla paura alla gestione, e la gestione è sempre meno spettacolare della paura. Il governo Meloni, su questo punto, si è mosso nella direzione esattamente opposta rispetto al 2018: non chiudere, ma canalizzare. E infatti le sinistre europee guardano con attenzione. Perché l’Italia, con tutti i suoi difetti, sta mettendo in piedi un modello che va verso ciò che Bruxelles chiede da anni: ingressi regolari più alti, mercato del lavoro meno ipocrita, solidarietà tra stati, accordi esterni che non siano solo respingimenti mascherati. L’Albania è un pezzo di questo puzzle, non il ritratto completo. Forse la polemica di questi giorni serve a questo: a ricordarci che una parte della destra italiana ha scelto la strada del realismo europeo. Non è perfetta, ma è una strategia. E soprattutto è già più avanti del dibattito che la circonda.