(foto Ansa)

modifiche alla manovra

Ecco il “tesoretto” da 25 milioni della destra per non scontentare la Cisl

Luca Roberto

Nella maggioranza è partita la ricerca a fondi da destinare alle richieste del sindacato di Fumarola, anche per non lasciare Via Po alle interlocuzioni con la sinistra. Gli emendamenti alla legge di Bilancio in Senato

Mentre la Uil tende la mano al governo, sottolineando di apprezzare il cambio di metodo e i due miliardi messi in manovra per detassare gli aumenti contrattuali (anche se ieri l’esecutivo nazionale ha indetto una manifestazione nazionale il 29 novembre, a Roma, per chiedere ulteriori modifiche), nella maggioranza temono che ora possa essere l’interlocutore solitamente più accomodante, ovvero la Cisl, a fare un passo se non indietro quantomeno di lato. Così da giorni, su mandato politico, i tecnici del ministero dell’Economia e delle Finanze sono alla ricerca di un “tesoretto” per accontentare le richieste del sindacato guidato da Daniela Fumarola. Era stata la stessa segretaria generale a tracciare una linea di interventi considerati urgenti dalle parti di Via Po. “Chiediamo di rifinanziare la legge sulla partecipazione e di inserire il riferimento, per noi fondamentale, ai contratti comparativamente più rappresentativi per la defiscalizzazione dei contratti nazionali in modo da non premiare i contratti pirata, che vanno contrastati”, ha detto Fumarola la scorsa settimana. Individuando anche altri tipi di interventi: “Bisogna innalzare la soglia dei 28 mila euro previsti per la detassazione dei contratti insieme a garantire una maggiore retroattività della misura, per non tagliare fuori rinnovi importanti come quello del commercio o dei metalmeccanici. Si devono rafforzare le risorse sulla sanità pubblica, su ricerca e università, non autosufficienza e contrasto alla povertà”. In più, “sul tema pensioni, abbiamo chiesto il congelamento dell’adeguamento automatico dell’aspettativa di vita e un forte segnale su Opzione donna”, ha aggiunto Fumarola alla Stampa. Rilanciando quel “patto sociale” di responsabilità tra governo e parti sociali. Vaste programme.

 

E’ per tutte queste ragioni che da qui a venerdì in Fratelli d’Italia hanno promesso di intervenire con almeno un emendamento ad hoc alla legge di Bilancio in discussione in Senato. Del resto, era stato il presidente della commissione Lavoro alla Camera Walter Rizzetto ad avanzare una promessa: “Per serietà dico che nelle pieghe della legge di Bilancio cercherò con tutti i mezzi di dare sostegno, in termini finanziari, alla legge sulla partecipazione dei lavoratori agli utili aziendali, nata proprio su impulso della Cisl”, erano state le sue parole al Foglio. Così nelle prossime ore, almeno su questo capitolo di spesa, la maggioranza cercherà di intervenire. Con quale tesoretto? Fonti del Mef fanno sapere che il rifinanziamento per consentire una reale implementazione della legge sulla partecipazione dei lavoratori agli utili aziendali potrebbe arrivare fino a 25 milioni di euro. Una stima addirittura più alta di quanto era stato ventilato nel corso delle ultime settimane, quando il fondo per consentire alla legge di avere piena applicazione si ipotizzava potesse toccare i 10-15 milioni di euro.
Negli ultimi giorni l’avvicinamento della Uil al governo è coinciso con un contemporaneo riallaccio del dialogo tra la Cisl e il campo largo. La scorsa settimana la segretaria Fumarola ha avuto un incontro al Nazareno con la leader del Pd Elly Schlein. Ed è filtrata un’inedita sintonia tra le parti. Ma anche con il Movimento cinque stelle l’interlocuzione è buona. Visto che, come abbiamo raccontato ieri sul Foglio, dalle parti del sindacato bianco hanno registrato un’attenzione inedita alle proposte migliorative della manovra avanzate dalla Cisl.

 

Nella maggioranza, che si fregia di aver attratto al governo un ex segretario Cisl come Luigi Sbarra, insomma, non vogliono che la discussione sulla legge di Bilancio scontenti un soggetto ritenuto se non “amico” sicuramente “non ostile” (la Cisl pur chiedendo correttivi non ha mai minacciato alcuno sciopero generale, come invece ha fatto la Cgil di Maurizio Landini). Anche per questo al Senato c’è fiducia che il fondo da 20-25 milioni possa alla fine essere inserito negli emendamenti del centrodestra.

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  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.