Il caso

Assedio a Crosetto. Su “Strade sicure” sponda tra Lega e La Russa, che dice: "Va rafforzata"

Ruggiero Montenegro

I soldati facciano i soldati, dice il ministro. Il Carroccio punta tutto sulla sicurezza, presenta le sue proposte e chiede più militari nelle strade. Il presidente del Senato: "E’ una legge che ho voluto io, una nostra storica battaglia". Crosetto annuncia il nuovo pacchetto di armi per l'Ucraina e rilancia l'allarme sulla guerra ibrida

Lo puntano gli alleati della Lega, tutta pacifismo, proposte di legge e sicurezza. Ma Guido Crosetto, il meloniano che non piace a tutti i meloniani, deve guardarsi pure dai rimbrotti del Fratello Ignazio La Russa, che di rivedere “Strade sicure”, come vorrebbe il ministro della Difesa, proprio non ne vuole sapere. “Anzi, io credo che vada rafforzato, ripristinando anche il presidio mobile, il percorso a piedi che facevano carabinieri e militari: la parte di questa operazione più apprezzata dai cittadini. Garantire la sicurezza è tradizionalmente una battaglia della destra”, dice al Foglio il presidente del Senato nel giorno in cui Crosetto si presenta alla Camera per il question time.

Doveva andare a Washington, ma il viaggio per ora è saltato. A causa delle pressioni politiche? “No”, risponde il ministro. “Andrò a Berlino all’E5”, il format sulla difesa europea che raggruppa i ministri di Francia, Germania, Regno Unito, Polonia e Italia. Il ministro della Difesa annuncia quindi che il nuovo pacchetto di aiuti, “consistenti”, all’Ucraina è in arrivo e “a breve lo presento al Copasir”.

In Aula, subito dopo, Crosetto rilancia le preoccupazioni sulla guerra ibrida: “E’ necessario un approccio più proattivo. Ho preparato un paper che metterò a disposizione del Parlamento”. Quindi conferma – “me lo ha assicurato il ministro Giorgetti” – che le spese militari, in linea con i target Nato, aumenteranno nei prossimi anni, “dopo l’uscita dalla procedura di deficit”. Ma la domanda che rischia di generare il cortocircuito a destra arriva dagli uomini di Salvini. Chiedono, “come ritiene fermamente la Lega”, che il numero dei militari impegnati nell’operazione Strade sicure venga aumentato. E Crosetto che ne pensa? Riconosce l’importanza dei presidi in strada, che la sicurezza è una necessità, ma “dobbiamo chiederci se possiamo ancora permetterci di avere militari distolti anche solo in parte dalla loro funzione primaria”. I soldati insomma facciano i soldati. “Si tratta del corretto impiego delle risorse”, da orientare “verso sfide reali”.

L’interrogazione della Lega non è casuale – sebbene ancora La Russa rivendichi: “Il dibattito su Strade sicure l’ho riaperto io. E’ una legge che ho voluto io. Il mio amico Bobo Maroni – ricorda – dopo lunga esitazione si convinse e mi diede ragione”. La domanda posta a Crosetto fa insomma il paio con l’attivismo di Salvini su sicurezza e immigrazione, storici cavalli di battaglia ma che negli ultimi giorni hanno trovato nuova linfa. Da Bari, nel comizio con gli altri leader del centrodestra per le regionali, il capo del Carroccio ha parlato di “remigrazione”. Ha annunciato un nuovo decreto, i cui desiderata sono stati presentati ieri alla Camera nel corso di una giornata in cui va registrata anche la bagarre tra il ministro dell’Istruzione, il leghista Giuseppe Valditara, e le opposizioni sul ddl sul consenso informato.

Quanto alle proposte del Carroccio sulla sicurezza, sono 14 e sono “a disposizione della maggioranza”, ha spiegato la Lega. Si va dalle procedure per gli sgomberi lampo, e non solo per la prima casa, al nuovo reato di “fuga pericolosa dall’alt della polizia”, oltre alla stretta sulle manifestazioni, con cauzioni per chi le organizza, e permesso di soggiorno a punti. E poi infine la Lega lancia un osservatorio nazionale sull’Islam, “perché il governo deve fare di più”, come ha spiegato l’europarlamentare Silvia Sardone. Un mese fa un’iniziativa dello stesso segno era arrivata da Fratelli d’Italia con una legge “contro il separatismo islamico”. La corsa a destra continua.

 

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