(foto Ansa)

Il colloquio

Speranzon (FdI): “Ranucci candidato coi 5s? Anche Annunziata smentiva...”

Luca Roberto

Il senatore meloniano in Vigilanza ha criticato il conduttore di Report per le inchieste sbilanciate sulla destra: "Se si candiderà col M5s? Di certo lo vediamo sempre ai loro eventi"

“Vedo che Sigfrido Ranucci va molto spesso a eventi del Movimento cinque stelle. C’è una disponibilità evidente a dialogare con quella forza politica e quel mondo lì. Si candiderà con loro? Vedremo. Per i giornalisti credo sia normale avere le proprie idee e opinioni. Ma non vorrei che la sua smentita sia come quella di un’altra giornalista, Lucia Annunziata. Prima delle elezioni europee, diceva pubblicamente no alle ipotesi di candidatura, poi è stata eletta nelle liste del Pd”. Il senatore di Fratelli d’Italia Raffaele Speranzon, tutte queste critiche, ha avuto già modo di indirizzarle di persona al conduttore di Report, durante l’audizione in commissione di Vigilanza sulla Rai di mercoledì sera. “Ho dimostrato, attraverso dei semplici grafici fatti con Excel, che nel biennio 2024-2025 il 94 per cento dei servizi politici hanno interessato il centrodestra, soprattutto FdI, e solo il 6 per cento il centrosinistra. Nel biennio 2021-2022, invece, all’epoca del governo Draghi, all’opposizione era dedicato circa un terzo dei servizi sulla politica”, argomenta Speranzon al Foglio. Dettagliando meglio l’analisi illustrata in audizione. “Basta andare sul sito di Report: il rapporto è di un servizio che si occupa del centrosinistra ogni 15 che si occupano di centrodestra. Ma c’è di più: è da 45 servizi consecutivi che la trasmissione non tocca personalità della sinistra. E ho pure voluto fare un favore a Ranucci, perché l’ultimo che ho considerato è Oscar Farinetti, che in realtà non è un esponente del mondo progressista ma un imprenditore”. 

 

Secondo Speranzon anche nel campo largo Report ha avuto trattamenti diversi: “Negli ultimi anni è scomparsa la parte rappresentata dal presidente Barbara Floridia”, ovvero il M5s, mentre “è rimasta solo la parte del Pd...”. Uno squilibrio, dice l’esponente meloniano “che riteniamo essere ingiustificabile per una trasmissione che deve rappresentare una punta di diamante del servizio pubblico dal punto di vista dell’informazione, del pluralismo, della terzietà”. E a niente, nel corso dell’audizione, sono servite le rassicurazioni di Ranucci che, rispondendo a una domanda del deputato di FdI Francesco Filini sull’ipotesi di “discesa in campo” in politica, ha risposto: no. “Credo che la domanda del collega Filini servisse soprattutto a questo: a rendere ufficiale una posizione. Almeno avremo una dichiarazione resa in sede istituzionale”, dice ancora Speranzon. “E vediamo se quel ‘non mi candido’ avrà la stessa evoluzione avuta nel caso di Lucia Annunziata. Ma anche di altri giornalisti come Michele Santoro, Sandro Ruotolo o Lilli Gruber”.

 

Fatto sta che in audizione gli esponenti di FdI hanno criticato anche i riferimenti alle presunte pressioni sui Servizi del sottosegretario Fazzolari, che avrebbe cercato di capire quali fossero le fonti di Ranucci dopo un servizio sul padre di Giorgia Meloni (con cui la premier non ha più contatti), addirittura chiedendo fosse pedinato. “Direi che l’intervista di Fazzolari al Corriere, in cui ha parlato di ‘insinuazioni assurde’, chiarisce in pieno la sua posizione. Ora credo che della questione dovranno occuparsi i tribunali, per capire se le dichiarazioni di Ranucci possano essere oggetto di diffamazione o meno”, dice Speranzon. Il quale, in conclusione, “assolve” il vicedirettore dell’Approfondimento Rai Paolo Corsini che, sempre in audizione, a proposito di tagli, ha buttato la palla nel campo del governo parlando di una sforbiciata di risorse nella scorsa legge di Bilancio. “Come tutte le aziende, anche la Rai deve rispondere a una policy di controllo dei costi. Per quanto riguarda poi l’uso dello share come metro per stabilire chi sia meritevole di risorse dico che sono d’accordo con Corsini: non è dagli ascolti che si capisce se un prodotto è di qualità. Altrimenti sulla tv pubblica ci sarebbero solo prodotti spazzatura. A me il vicedirettore ha convinto”, conclude Speranzon.

Di più su questi argomenti:
  • Luca Roberto
  • Pugliese, ha iniziato facendo vari stage in radio (prima a Controradio Firenze, poi a Radio Rai). Dopo aver studiato alla scuola di giornalismo della Luiss è arrivato al Foglio nel 2019. Si occupa di politica. Scrive anche di tennis, quando capita.