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Liti nel centrodestra

Le tendenze no vax e lo sgarbo a La Russa, chi è Federica Picchi, la sottosegreteria di Fdi sfiduciata in Lombardia

Redazione

La mozione presentata dal Pd è stata approvata dal consiglio regionale lombardo con almeno 20 franchi tiratori di maggioranza. Tuona il deputato di FdI Donzelli: "E' un fatto grave, un problema di lealtà. Se uno ha un problema politico lo dice chiaramente"

Sfiduciata, ma dalla propria maggioranza. La vicenda, dai contorni clamorosi, arriva dalla Lombardia. Nella giornata di ieri, il consiglio regionale ha infatti approvato una mozione di sfiducia nei confronti di Federica Picchi, sottosegretaria allo Sport e ai Giovani ed esponente di Fratelli d’Italia. La proposta è stata presentata da Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in consiglio. E fin qui nulla di strano. La notizia è pero che la mozione è stata approvata grazie al voto segreto: con 44 voti favorevoli e 23 contrari, facendo nascere un caso politico. Al momento del voto infatti erano presenti 43 consiglieri della maggioranza di centrodestra e 24 della minoranza. Insomma, risultano almeno 20 franchi tiratori che, votando con le opposizioni, hanno impallinato la sottosegretaria. Ora starà al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana valutare cosa fare con la rimozione della sottosegretaria. 

 

Federica Picchi, spezzina di 50 anni, si è laureata all’Università Bocconi di Milano e e dopo alcune esperienze a Milano e a Londra come analista finanziario, ha fondato nel 2010 Dominus Production, società di produzione e distribuzione filmica e casa editrice per la diffusione di storie vere. Dopo esser stata consigliere del gruppo comunicazione ed editoria di Assolombarda eè stata nominata sottosegretaria allo Sport e ai Giovani nel luglio del 2024. Non è certo la prima volta che il suo nome finisce al centro delle cronache, almeno di quelle locali. Nei giorni scorsi aveva ricondiviso sui suoi profili social delle storie del dipartimento di Salute americano guidato da Robert Kennedy Jr sulla correlazione tra l’autismo e il vaccino per l’epatite B, generando una dura contestazione da parte delle opposizioni, non a caso nel testo della mozione veniva considerata “non adeguata la sua permanenza in carica, in quanto le sue affermazioni ledono l'integrità istituzionale e la credibilità delle politiche regionali in materia di salute pubblica”. Nonostante ciò, le tesi considerate "antiscientifiche" dall'opposizione non sono mai state ritrattate. Ragione per la quale i consiglieri "pro-vaccini" di Forza Italia potrebbero aver sostenuto la mozione. La sottosegretaria, vicina alle sorelle Meloni, è toscana e non sembra essere molto apprezzata anche all'interno del partito per alcune gestioni organizzative: recentemente ha rimosso la sua capo segreteria Roberta Capotosti, molto vicina al presidente del Senato Ignazio La Russa. 

A convincere Pierfrancesco Majorino a presentare la mozione di sfiducia, sarebbe stata l'ennesima assenza di Picchi alla commissione consiliare dedicata allo sport il 15 ottobre, dove si discutevano temi importanti come il parere sulla misura “Dote Sport” e sulla partecipazione lombarda ai Giochi olimpici giovanili. A seguito della mancata partecipazione, infatti, il capogruppo ha comunicato con una nota la sua decisione: "La sottosegretaria Picchi continua a fuggire e noi confermiamo l’intenzione di presentare una mozione di censura".

 

Intanto Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo di Fdi, considera "grave" il caso Picchi: "Io mi adopero sempre per gettare acqua sul fuoco, in questo caso però non posso sminuire: è un fatto grave", noi abbiamo motivo - verificato - di credere che non sia mancato nemmeno un voto di FdI, quindi è evidente che gli alleati hanno detto una cosa e ne hanno fatta un'altra. FdI non ha mai fatto mancare né lealtà né generosità. C'è un tema aperto anche perché difficile pensare che i vertici di FI e Lega non si siano accorti di quanto accadeva in Lombardia. E' un tema di lealtà - ha continuato Donzelli - Se uno ha un problema politico lo dice chiaramente, 'abbiamo un problema politico con FdI in Lombardia perché non vogliamo sia in maggioranza'. Non credo, perché a quel punto non ci sarebbe la maggioranza", ma "normalmente le azioni sono conseguenti alle parole. Ho fiducia nell'operato del sottosegretario e dei nostri consiglieri tutti convinti a difenderla. Per me deve andare avanti ma il tema non è il caso specifico ma capire se c'è lealtà o no". Se è un segnale in vista delle prossime regionali in Lombardia? "Non sarebbe intelligente - conclude - visto che stiamo governando insieme".

Sorridono invece le opposizioni: "È un no secco alle sorelle Meloni e arriva il giorno successivo la visita non casuale ai consiglieri di Arianna Meloni e Giovanni Donzelli. Sono venuti qui a serrare le file a sostegno di Picchi, evidentemente senza successo. Fontana prenda atto del voto e rimuova Picchi", ha commentato il capogruppo Majorino.