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Prodi: "I pro Pal a Venezia sono dei matti". Delrio: "La sinistra prenda posizione". Un Pd per Fiano
L'ex presidente del Consiglio e il senatore dem commentano il caso-Fiano e il tentennamento di Elly Schlein, una leader non troppo assertiva
Se a Fiano tolgono la parola, anche Schlein, dopo Ca’ Foscari, un po’ la perde. “Non c’è la voce della segretaria Elly Schlein? Sicuramente c’è la mia”, dice al Foglio l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi. E il senatore del Pd Graziano Delrio: “La sinistra italiana ha un problema con la materia”. “Quella gente a Venezia è matta”, aggiunge l’ex premier. Chiediamo dunque a Prodi: i pro Pal sono matti? “Sono umanamente matti, sì”. Cioè? “Voglio dire che lo sono al di là di ogni loro ragione o motivazione. Che neppure colgo più. Ho sentito Emanuele Fiano, in questi giorni”. E sicuramente l’avrà sentito anche la segretaria del Pd. Che però non si è spesa oltremodo a mezzo Facebook, Instagram, TikTok. Abbiamo letto giusto una stringata nota di agenzia. Presidente, Schlein sta lasciando Fiano alla destra e a Bernini che lo riaccompagnerà a Ca’ Foscari? “Chiamatela. Fatela a Schlein l’intervista. Chiedetele cosa pensa”. Eh. Vasto programma.
Nel Partito democratico, però, c’è chi al tentennamento generale dà una spiegazione. “La sinistra italiana ha un problema con la materia”, ripete Delrio. “L’errore risale perlomeno a quando, dopo il 7 ottobre, si è cominciato a dire giustamente ‘Due popoli e due stati’. Slogan vano, però, se non si vedono entrambi i popoli...”. Un’espressione traversale, ma certo usata spesso da Schlein. “A proposito di Schlein, si dice che la segretaria dovrebbe accompagnare Emanuele Fiano a Venezia insieme alla ministra Anna Maria Bernini. Ma non è questo il punto”. E qual è? “Che Fiano sia accompagnato in università dalla titolare del ministero dell’Università è giusto. Il fatto, semmai, è che la sinistra dovrebbe riflettere quando accadono questi fatti. E riposizionarsi”. Prendere posizione? “Una parte della sinistra italiana ha parlato sempre troppo poco del 7 ottobre. L’ha derubricato. E questo è stato il suo vero errore. Non essersi messa nei panni di entrambi i popoli, al di là dello slogan sui due stati”.
Cos’è che il Pd dovrebbe capire meglio, dal suo punto di vista, per essere magari più assertivo nelle condanne? “Dovrebbe capire che il 7 ottobre non è stato un atto terroristico, ma la riproposizione del pogrom e della Shoah”. Qualcuno dirà che esagera. “Non esagero. Il principio è lo stesso: lo sterminio degli ebrei in quanto tali. Facciamoci caso. Il 7 ottobre sono stati colpiti gli ebrei più vicini ai palestinesi, le famiglie di sinistra, quelle a favore dei due popoli e due stati. Ecco, noi non abbiamo ascoltato, con la giusta intensità, la psicologia di massa israeliana che non si è più sentita sicura nel proprio stato, e ha reagito. Ha reagito con la forza, certo, perché al governo c’è l’estrema destra che non esito a definire fascista. Se ci fosse stato un altro governo, probabilmente, la strada sarebbe stata quella di un’alleanza internazionale per disarmare Hamas. In ogni caso, bisognava essere in grado di mettersi dalla parte di tutti e due i popoli. C’è una vicinanza complessiva che va aumentata. Perché l’antisemitismo è aumentato. E non solo per colpa di Netanyahu”. “In Sudan c’è un regime militare – argomenta Delrio – ma nessuno rifiuta di far salire su un taxi un sudanese, e neppure un turco perché in Turchia c’è Erdogan. Agli ebrei invece succede. Perché il loro problema è precedente a Netanyahu”.
Precedente di qualche millennio. Ma venendo ai giorni nostri, qual è la sua idea sul caso Fiano? “La mia idea è che nel momento in cui un uomo non può mostrare la sua identità, o un ragazzo europeo non può portare la kippah, non è solo a rischio la sua libertà. Ma la nostra. E’ così che si sgretola la democrazia”.
E’ così che dovrebbe parlare Schlein? “La segreteria non ha dubbi sul fatto che Fiano si debba difendere,  sull’antisemitismo è chiara...”. Ma se come dice lei la sinistra ha un problema, anche  le dichiarazioni di Schlein sono state laconiche. “Io lotto perché a sinistra distinguano il governo di Netanyahu, di estrema destra, da un regime pienamente democratico e libero: Israele”.
 
 
                             
                                