L'intervista

Mollicone: "Pasolini? La sinistra lo strumentalizza. Ma non sa che fu fascista"

Ginevra Leganza

Il presidente della commissione Cultura alla Camera, deputato di Fratelli d'Italia, spiega il rapporto tra PPP e la destra di governo. E presenta il suo palinsesto a 50 anni dalla morte: mostre, teatro e proiezioni dedicati al poeta

Passione PPP. “Pasolini era fascista”. Fascista, dice? “Sì, in pochi lo sanno. E tuttavia è un fatto. Non certo una mia opinione”. A parlare al Foglio è il presidente della commissione Cultura alla Camera Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia.

“Ci sono libri e fonti storiche”, spiega l’onorevole. “Pasolini viene da quella formazione. Penso al fratello: fascista. Ma penso ancora al fatto che lui stesso, da ragazzo, scrisse su Architrave e Setaccio”. Le riviste ufficiali del Guf e della Gioventù italiana del Littorio. “D’altra parte il Pci lo espulse per indennità morale”. Perché era omosessuale. “Altro che Pride e Pd! E sia chiaro: io penso che gli omosessuali, come lui o Mishima, possano avere una sensibilità maggiore”.

Federico Mollicone decifra così il rapporto in apparenza enigmatico tra la destra di governo e il poeta, romanziere, cineasta. Sermpre da Mollicone, poi, in collaborazione con la Galleria Russo, è stata promossa “Pasoliniana: mostre, teatro e proiezioni a 50 anni dalla morte”. Un’iniziativa presentata ieri alla Camera insieme alla storica dell’arte Cinzia Virno e all’artista Nicola Verlato (autore di un quadro michelangiolesco in cui il poeta assume le sembianze elisabettiane di Christopher Marlowe). “Il vero punto di svolta – sostiene Mollicone, che di Pasolini è cultore dai tempi di Azione giovani – è l’incontro che il poeta ha cercato con Ezra Pound. Il giovane scopre il vecchio. Pasolini chiama Pound ‘maestro’. E se ci pensa anche Petrolio, scritto nella Torre di Chia, ha la stessa struttura dei Cantos...”. Che Pasolini fosse un reazionario è noto. La sua traiettoria è però complicata. A tratti confusa. Lei, comunque, pensa che non possa essere un reazionario di sinistra. “La sinistra lo strumentalizza da sempre. Palazzolo, nel suo libro, ha spiegato bene la storia della lunga incomprensione. Così come lo hanno spiegato Baldoni e Borgna. E le dirò di più”. Dica. “Ancora oggi Pasolini riderebbe dei figli di papà come Schlein. E di sicuro starebbe dalla parte dei poliziotti, contro i disinformati pro pal”. 

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