FOTO ANSA
l'indagine
Regionali in vista, un'indagine tecnica sulla sanità in Campania diventa un caso politico
Vincenzo De Luca esulta per l'indagine dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ma è riferita ai dati del 2023. Proteste di Maria Rosaria Campitiello, direttore del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute e moglie del candidato in Campania per il centrodestra
Un’indagine tecnica che si trasforma in un caso politico. E’ quanto sta accadendo dopo la pubblicazione della quarta indagine nazionale sulle reti tempo-dipendenti da parte dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, presentata lo scorso 22 ottobre e riferita ai dati 2023. Dallo studio emergeva un quadro di eccellenza per diverse regioni italiane, ma a sorprendere più di tutte è stata la Campania, che risultava ai vertici in tutte le reti analizzate – cardiologica, ictus e trauma – al pari di regioni tradizionalmente forti come Liguria, Toscana, Veneto e Marche.
Un risultato subito rilanciato dai media e dalla stessa Regione Campania, guidata da Vincenzo De Luca, che in una nota aveva esultato: “La classifica pubblicata dall’Agenas conferma che la Regione Campania è un modello di organizzazione e pianificazione nel campo della sanità. Un altro livello di assoluta eccellenza raggiunto nonostante 12 mila dipendenti in meno e il taglio di 200 milioni nel riparto del fondo sanitario nazionale”.
Un messaggio che, a un mese dalle elezioni regionali, non poteva certo passare inosservato. E infatti, le reazioni non si sono fatte attendere. La prima a scuotere l’ambiente sarebbe stata Maria Rosaria Campitiello, direttore del dipartimento della Prevenzione del ministero della Salute, ma soprattutto moglie di Edmondo Cirielli, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Campania. A irritarsi, però, non sarebbe stata solo lei: anche Arianna Meloni, figura di spicco nel partito della premier, avrebbe espresso con toni accesi il proprio disappunto per il “tempismo” e l’uso dei dati da parte di Agenas. Nel mirino è così finito Americo Cicchetti, che, dopo essere stato estromesso dal ministero della Salute, ricopre attualmente il ruolo di commissario straordinario dell’Agenas. Travolto, pare, da una fitta rete di pressioni e critiche, Cicchetti nel giro di ventiquattro ore ha dovuto correre ai ripari. L’Agenzia ha infatti diffuso una nota ufficiale nella quale si precisava che: “Le notizie di stampa apparse in queste ore rispetto all’indicazione della Regione Campania quale prima nelle Reti tempo-dipendenti secondo la classifica pubblicata dall’Agenas non rispecchiano quanto presentato dall’Agenzia”. E non finisce qui. Il mattino seguente, lo stesso Cicchetti, in un’intervista a Libero, ha ulteriormente ridimensionato i risultati campani, tentando di smorzare i toni trionfalistici diffusi dalla Regione.
Dietro la polemica, però, potrebbe celarsi ben più di una semplice disputa elettorale. Secondo indiscrezioni, il vero nodo riguarderebbe un gioco di equilibri interni al ministero della Salute – e, più in generale, a Fratelli d’Italia. Il “sogno mostruosamente proibito” del duo Cirielli-Campitiello sarebbe infatti il seguente: in caso di vittoria di Cirielli in Campania, sfruttare il successo elettorale per ottenere a Roma una promozione per Campitiello, facendola balzare in pole position per il ruolo di viceministro alla Salute. Un incarico già predisposto con un decreto approvato lo scorso luglio in Consiglio dei ministri, ma da allora ancora vacante. Un piano che, se andasse in porto, stroncherebbe le ambizioni dell’attuale sottosegretario Marcello Gemmato, alimentando nuove tensioni tra le correnti interne del partito di Giorgia Meloni.
Tra dati sanitari, ambizioni politiche e manovre di potere, resta poi sullo sfondo l’inquietante interrogativo: quanto pesano le ingerenze politiche anche su questioni squisitamente tecniche?
l'editoriale del direttore