Lega "al contrario"

I leghisti si arruolano con Vannacci (pure in Veneto)

Centenaro, Valdegamberi, Cecchetto e Susanna si iscrivono ai team del generale, ma sono anche candidati nelle liste del Carroccio alle elezioni regionali venete. Salvini smentito

I vannacciani non possono candidarsi nelle liste della Lega? Ecco allora che i leghisti si iscrivono all’associazione di Roberto Vannacci. Dove il generale fonda un’associazione, i candidati della Lega fanno la tessera. In Veneto, raccontava ieri il Gazzettino, sono quattro: Giulio Centenaro, Stefano Valdegamberi, Milena Cecchetto e Silvia Susanna. Tutti regolarmente candidati della Lega alle regionali venete, tutti leghisti tesserati, e tutti neosoci di “Il mondo al contrario”, la creatura culturale (e potenzialmente politica) del generale più discusso del partito padano, quello che divide ma attrae, che viene smentito a Roma e corteggiato nelle province.


Il paradosso è evidente: Matteo Salvini aveva giurato che i “vannacciani” non sarebbero entrati nelle liste, e invece le liste entrano nei team. Il generale, che pure aveva promesso di non fare il “partito nel partito”, adesso lo ritrova già fatto. Zeppo di amministratori locali, sindaci, consiglieri e militanti della Lega pronti a spiegare che “non c’è incompatibilità”, che “è solo un’associazione culturale”, che “condividono alcune idee ma non tutte”. Così, mentre a Roma la Lega discute di come contenere il fenomeno Vannacci, in Veneto lo abbraccia per osmosi. E’ forse la nuova forma dell’autonomia: non più fiscale o amministrativa, ma spirituale. L’autonomia dallo stesso Salvini. 

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