(foto Ansa)
haters sindacali
Gli insulti degli iscritti Usb al Garante per gli scioperi: “Servi del governo, maledetti!”
Dopo l'apertura di un procedimento per lo sciopero del 3 ottobre, la sigla ha chiesto ai suoi iscritti di fare mail-bombing contro la Commissione di Garanzia. I rischi di un autunno ancora più caldo
“Siate maledetti in eterno”. “Siete complici del genocidio”. “Servi del governo. Vergognatevi”. E’ questo il tenore dei messaggi che i componenti della Commissione di Garanzia per gli scioperi stanno ricevendo da giorni sull’indirizzo mail della commissione stessa. E per capire da dove provengano gli insulti (spoiler: da iscritti all’Unione dei sindacati di base), forse è il caso di fare un piccolo ripasso di cosa è successo negli ultimi giorni.
Mercoledì la Commissione di garanzia per gli scioperi ha notificato l’avvio di un procedimento nei confronti delle sigle che lo scorso 3 ottobre hanno organizzato uno sciopero generale in protesta contro il blocco della missione flottila da parte delle autorità israeliane. E generalmente in sostegno alla popolazione di Gaza.
Sulla mobilitazione la commissione si era già espressa ancor prima del 3 ottobre, denunciando il mancato preavviso di almeno dieci giorni. Ma nel rendere noto l’avvio dell’istruttoria, il garante si è concentrato su altre due violazioni: il mancato rispetto della “rarefazione oggettiva” dello sciopero, che prevede che non si possano organizzare un numero eccessivo di mobilitazioni nello stesso settore, senza che passi un intervallo tra una mobilitazione e l’altra. Ma poi il Garante ha contestato anche il mancato rispetto della regola della “franchigia elettorale”, che esclude “ la possibilità di scioperare nei servizi pubblici essenziali nei giorni immediatamente precedenti o successivi a elezioni politiche, amministrative o referendarie, al fine di garantire il libero esercizio del voto e il regolare svolgimento della partecipazione elettorale e democratica”. In quei giorni si votava per le regionali in Calabria. In soldoni, le violazioni potrebbero costare alle sigle promotrici, tra cui l’Unione sindacale di base (Usb) e la Cgil, multe che vanno da 2500 euro fino a 50 mila euro, che possono raddoppiare fino a 100 mila in casi accertati di violazioni reiterate nel corso del tempo. Da subito, la notizia, ha indisposto le sigle, soprattutto l’Usb. “E’ chiaro che si è messa in moto una operazione per colpire quell’organizzazione che, prima ha realizzato il grande sciopero generale del 22 settembre, e poi ha finito per trascinare anche la Cgil nello sciopero del 3 ottobre”, hanno commentato dal sindacato di base. Ma non si sono limitati a questo. Perché, in un autunno già particolarmente surriscaldato, con alcuni leader sindacali (leggesi Maurizio Landini) che hanno aizzato gli animi parlando di “rivolta sociale”, l’Usb ha chiesto ai propri iscritti di andare oltre: “Facciamo pertanto appello a tutti i lavoratori e le lavoratrici che quel giorno hanno scioperato a sostenere le ragioni di legittimità dello sciopero, inondando di messaggi di protesta la casella di posta della Commissione, [email protected] (è giusto scioperare contro i complici del genocidio)”, hanno invitato i loro iscritti. Detto fatto, visto che sulla succitata casella di posta sono arrivati, dagli iscritti all’Usb, messaggi di questo tenore: “Per difendere la Costituzione è giusto scioperare contro i complici del genocidio, fra i quali c’è anche quel Governo del quale vi state mostrando servi! VERGOGNATEVI!”. E ancora: “La Commissione di garanzia dovrebbe essere al servizio dei cittadini e agire nel rispetto di quella Costituzione che tutela il diritto di sciopero. È vergognoso che utilizziate la vostra poltrona per distruggere quotidianamente un diritto costituzionale fondamentale come quello dello sciopero. Mi batterò per fare abrogare la vostra stupida, inutile e dannosa Commissione filogovernativa. Siate maledetti in eterno!”. Messaggi dello stesso tono sono arrivati anche nelle scorse ore.
Oggi, peraltro, si terrà la manifestazione della Cgil contro la legge di Bilancio, che Landini ancora questa settimana ha definito “dannosa”. Ma la competizione tra Usb e Cgil subirà un’accelerata a novembre, visto che i sindacati di base hanno già annunciato la data del loro prossimo sciopero generale, contro una finanziaria definita “di guerra”: sarà il 28 novembre, quando la sigla ha già detto di voler “bloccare tutto”. Interessante sarà capire se la Cgil, che ha contestato proprio il fatto che “da qui ai prossimi tre anni ci siano soldi solo per le armi”, si accoderà anche questa volta all’Usb o se andrà per conto proprio, in un’altra data. Non un segnale proprio rassicurante, vista l’animosità dimostrata dagli iscritti dell’Usb anche nei confronti dello stesso Garante per gli scioperi.