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L'informativa di Piantedosi sull'attentato a Ranucci: "Attacco alla libertà di stampa. Contro il governo polemiche strumentali"
Il ministro dell'Interno alla Camera ha tenuto un'informativa urgente sull'attentato ai danni del giornalista di Report della scorsa settimana: "Chi utilizza questo grave atto intimidatorio per adombrare una qualche responsabilità del Governo offende la verità e le istituzioni"
Nella notte tra giovedì 16 e venerdì 17 ottobre un ordigno è scoppiato davanti alla casa del giornalista Sigfrido Ranucci a Campo Ascolano, frazione di Pomezia. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi alle 12,30 alla Camera dei deputati ha tenuto un'informativa urgente del governo sull’attentato nei confronti del giornalista della Rai. Alle 15 replicherà al Senato.
"Prima di entrare nel merito di quanto avvenuto, consentitemi di esprimere, anche in questa sede, la piena solidarietà, mia e di tutto il Governo, a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia. Ribadisco la ferma condanna per l'atto vigliacco e criminale che ha subito e che rappresenta un attacco non solo alla persona, ma alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della nostra democrazia", ha esordito il titolare del Viminale. Specificando che sull'attentato "c'è il segreto istruttorio" ma "si lavora per assicurare presto i responsabili alla giustizia".
"Ricordo che a protezione del giornalista, tenuto conto del livello di minaccia, dal 16 luglio 2020 era stato attivato nei suoi confronti un dispositivo di vigilanza generica radiocollegata, a cui fece seguito, a partire dal 30 giugno 2021, un dispositivo di vigilanza ad orari convenuti. Fui io stesso, da prefetto di Roma, a prendere questa decisione e a informare Sigfrido Ranucci sulla necessità inderogabile di assegnargli anche una tutela personale che, dal 13 agosto dello stesso anno, è stata modulata in un dispositivo tutorio di quarto livello", ha aggiunto Piantedosi nel corso dell'informativa urgente. "Più in generale, il fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti è costantemente seguito dal ministero dell'Interno anche per il tramite del Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni al riguardo, da me personalmente presieduto e che sta per essere riconvocato ai primi di novembre", ha detto ancora Piantedosi. Aggiungendo che "anche recentemente, a seguito del gravissimo atto intimidatorio del 16 ottobre, ho immediatamente dato mandato di rafforzare al massimo ogni misura a protezione di Sigfrido Ranucci. Pertanto, è stato innalzato il livello di sicurezza rimodulando il dispositivo tutorio dal 4 al 3 livello, rappresentato da 'tutela su auto specializzata. Oltre a tale misura - ha proseguito il titolare del Viminale - la Questura di Roma ha ampliato i target sensibili, ossia le aree abitualmente frequentate dal giornalista, presso le quali e' stato attivato un dispositivo di vigilanza generica radiocollegata. Analoga attenzione è stata posta alle misure di sicurezza gia' adottate in precedenza da parte del Commissariato di pubblica sicurezza 'Rai', in occasione degli ingressi e delle uscite dall'azienda".
Piantedosi ha anche risposto alle polemiche alimentate dalle opposizioni, proprio in seguito all'attentato a Ranucci. "Chi utilizza questo grave atto intimidatorio per adombrare una qualche responsabilità del Governo offende la verità e le istituzioni, con scarso senso dello stato. Segnalo che lo stesso Sigfrido Ranucci ha tenuto un comportamento di grande responsabilità e ha fatto dichiarazioni estremamente equilibrate, lontane da ogni ricostruzione dietrologica", ha detto. Sottolineando che il maggior numero di episodi contro i giornalisti "si è verificato quando non era in carica questo governo, mentre nell'attuale legislatura si è registrato un calo: sono dati che sottolineo esclusivamente per evidenziare la strumentalità delle polemiche ascoltate in questi giorni contro il governo".
Ieri, a piazza Santi Apostoli a Roma, il Movimento 5 stelle ha organizzato una manifestazione a favore della libertà di stampa. Sigfrido Ranucci ha detto: "Io non so chi ha messo quell'ordigno davanti alla mia casa ma se il tentativo era quello di zittire me e la mia squadra, ha sbagliato obiettivo".
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La mossa dell'Elevato